La proposta del Cavaliere: una squadra con il leader Pd premier e Alfano vice
Oggi appuntamento con Bersani insieme alla delegazione della Lega
Pdl e Lega si muovono assieme nella complicata partita per la formazione del Governo. Prima, questa mattina, riunione dei vertici per mettere a punto la linea comune. Poi, nel primo pomeriggio le delegazioni dei due partiti incontreranno Pier Luigi Bersani.
Berlusconi, si è saputo, non vedrà faccia a faccia il presidente del Consiglio incaricato. Ma il Cavaliere ha già, senza margini di fraintendimento, costruito lo schema entro il quale si muoveranno i rappresentanti del centrodestra ricompattatosi. È necessario mettere un piede pesante nell’eventuale esecutivo a gui- da Bersani. Ciò significa ipotizzare, come ha fatto ieri Berlusconi incontrando i parlamentari pidiellini, una posizione di vicepremier per Angelino Alfano. E, soprattutto, giocare un ruolo non secondario nell’indicazione del prossimo presidente della Repubblica. In caso contrario, è aperta nei piani di Berlusconi la strada per tornare alle urne al più presto. Dal canto suo, la Lega dice no a Bersani se l’agenda ri- mane quella conosciuta. Tuttavia il Carroccio sta anche valutando cosa fare nell’ipotesi in cui ci fossero aggiustamenti al programma, con aperture significative nei confronti del Nord.
Sicuramente la Lega deve tenere fede al patto col Pdl, in base al quale non c’è sostegno a Bersani se non verrà messo in piedi un Governo di larghe intese; tuttavia la sua posizione si è "ammorbidita" negli ultimi giorni, soprattutto di fronte alla questione settentrionale e fiscale, che per il segretario Roberto Maroni è stato il cavallo di battaglia durante la sua campagna elettorale in Lombardia. Il Carroccio starebbe dunque facendo considerazioni più pragmatiche, come ha già fatto nell’ulti- mo anno, sia a Roma che in Lombardia: l’importante, prima ancora delle alleanze, sono i traguardi da raggiungere. Che in questo caso sono l’alleggerimento fiscale, la possibilità di realizzare in qualche forma la macroregione del Nord (composta da Lombardia, Piemonte e Veneto), il prolungamento della cassa in deroga per le Pmi, cancellando invece la proposta del centrosinistra di allargare la cittadinanza ai minori extracomunitari che vivono in Italia.
In via Bellerio non si esclude, quindi, di far partire il Governo non presentandosi in aula e facendo abbassare il quorum. Magari votando, di volta in volta, i provvedimenti "utili".