Brunetta: risultati di Monti negativi
A Montecitorio Dellai replica al capogruppo Pdl: più umiltà e assunzione di responsabilità
«Assolutamente negativi sono non i risultati del consiglio europeo, ma quelli del governo Monti. Il patto per la crescita dov’è?». Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, coglie l’occasione della presenza di Mario Monti in aula (dove ha riferito sul consiglio Ue del 14-15 marzo) per attaccare la politica economica del governo uscente. Una posizione che provoca la replica di Lorenzo Dellai (capogruppo di Scelta Civica): «Serve più umiltà e una assunzione di responsabilità. Senza Monti non saremmo qui a discutere di nuovi strumenti per crescita e lavoro».
La discussione era iniziata con l’intervento del capogruppo Pd, Roberto Speranza: i risultati di Monti al vertice sono un «primo passo avanti verso un risanamento differenziato favorevole alla crescita. Ma ora bisogna allentare il patto di stabilità: dobbiamo più flessibilità agli enti locali per favorire i piccoli investimenti». Anche Nichi Vendola, leader di Sel, ha messo in croce il patto di stabilità: «È un cappio al collo che sta soffocando i territori. Rischiamo il definanziamento dei fondi Ue se non contribuiamo con il nostro cofinanziamento. Ma se spendiamo, sforiamo il patto». La Lega, con l’intervento del vicepresidente a Montecitorio, Gianluca Pini, ha detto: «Vogliamo vedere gli effetti concreti dell’allentamento del patto. Monti rema contro anche quando l’Ue ha buon senso». Il Movimento 5 Stelle, attraverso la capogruppo Roberta Lombardi, ha detto di non capire «i toni trionfalistici di Monti. Il Parlamento andava ascoltato prima del vertice. Crescita e allentamento fiscale sono flebili». Per il M5S «il caso Cipro ha mostrato tutti i limiti. Ci sono solo interventi intergovernativi e nessun intervento del bilancio europeo. Non c’è obbligo di trasparenza e controllo democratico. Poi si agisce solo quando un paese è con l’acqua alla gola».