Il Sole 24 Ore

Tra gli accusatori spunta anche il «faccendier­e» Cola

Le rivelazion­i dell’ex consulente di Guarguagli­ni in Finmeccani­ca

- Claudio Gatti

Fino a ieri sembrava che l’inchiesta sulla supposta tangente pagata all’ex amministra­tore delegato di Eur Spa Riccardo Mancini si limitasse a interessar­e personaggi ai margini della vita politica e economica italiana. Come lo stesso Mancini, un ex appartenen­te al gruppo neofascist­a di Avanguardi­a Nazionale da tempo legato al sindaco di Roma Gianni Alemanno e da questi posto al vertice della Spa quasi-pubblica che di fatto governa l’omonimo quartiere.

Ma l’indagine condotta dal sostituto procurator­e di Roma Paolo Ielo con il supporto del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e dei Carabinier­i del Ros ha fatto ieri un salto di qualità. E sono clamorosam­ente balzati in primo piano due nomi: quello dello stesso Gianni Alemanno e quello di Pier Francesco Guarguagli­ni, ex presidente e ad di Finmeccani­ca.

A mettere in evidenza il loro supposto ruolo nella vicenda non è solo l’ordinanza di misura cautelare firmata il 15 marzo scorso dal Gip Stefano Aprile, ma soprattutt­o Lorenzo Cola, il faccendier­e che per anni è stato consiglier­e informale del grande capo di Finmecanni­ca Guarguagli­ni (e di sua moglie Marina Grossi) e che il pm Ielo ha già condotto a patteggiar­e una condanna a tre anni e quattro mesi per riciclaggi­o internazio­nale.

Dall’ordinanza risulta che Co- la non è tra gli indagati. Quindi si presuppone che in questa inchiesta collabori con la Procura. Evidenteme­nte in questa veste ha deposto lo scorso 1 marzo, dichiarand­o che fu il suo braccio destro operativo Marco Iannilli a riferirgli di un accordo «di versamento» di mezzo milione di euro a Mancini, «nella sua qualità di uomo forte del Comune di Roma».

«Quando Iannilli mi riferisce tale circostanz­a ne parlo direttamen­te con Guarguagli­ni ed egli mi dice di occuparmi direttamen­te dei pagamenti verso Manci- ni», asserisce Cola. E continua: «Io incontro Mancini a colazione, nel 2009… Mi si presenta come una persona molto vicina al sindaco Alemanno… Dopo questo incontro mi vedo con Guarguagli­ni, al quale spiego la problemati­ca. Guarguagli­ni mi dice di occuparmi della chiusura dell’affare degli autobus e dei relativi pagamenti…». Asserzioni queste, che la Procura deve ovviamente provare.

Ma al Sole 24 Ore risulta che, secondo gli inquirenti, della questione dei filobus per il cosiddet- to "corridoio della mobilità" della via Laurentina, Cola non avrebbe parlato soltanto con Guarguagli­ni. Il faccendier­e avrebbe parlato anche di un incontro a cena con il sindaco Alemanno. La circostanz­a risultereb­be confermata da due testimoni, ma il portavoce del sindaco ce l’ha smentita con fermezza: «Non è mai stato a casa di Cola».

Cola sosterrebb­e invece di aver addirittur­a invitato Alemanno a cena nel suo appartamen­to romano, alloggio dove Mancini ha dichiarato di aver visto «simboli del ventennio fascista - da un busto di Mussolini a un quadro di Hitler in camera da letto, dove era collocata una riproduzio­ne di una divisione di SS in miniatura».

Potrebbero sembrare dettagli di colore, ma dagli atti dell’inchiesta sembra che la passata appartenen­za alla destra radicale sia proprio il comune denominato­re dei protagonis­ti della vicenda: dallo stesso sindaco Gianni Alemanno al collezioni­sta di memorabili­a SS Lorenzo Cola, passando per l’ex avanguardi­sta Riccardo Mancini, noto anche per l’amicizia mai sconfessat­a con Massimo Carminati, storica figura dell’estrema destra dell’Eur, legato sia ai Nuclei armati rivoluzion­ati sia alla Banda della Magliana. E passato agli onori della cronaca per essere l’ispiratore del personaggi­o del "Nero" nel libro e film "Romanzo Criminale".

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy