Informazioni da non usare per rettifiche «dirette»
Da ottobre il fisco disporrà, in prima battuta solo in riferimento al 2011, direttamente delle informazioni finanziarie dei rapporti e dei conti detenuti dai contribuenti, con possibilità di realizzare liste per selezionare i contribuenti da sottoporre a controllo. Questa disponibilità dei dati che ora diviene operativa ha sollevato molte polemiche.
Adire il vero quello che preoccupa non è il fatto che il fisco disponga di informazioni di dettaglio dei nostri rapporti finanziari, ma è l’utilizzo che può farne se da queste informazioni vuole desumere un’evasione fiscale che, nella maggior parte dei casi, non c’è. Questa preoccupazione, che è stata più volte esclusa dall’Agenzia, trova una risposta nei provvedimenti normativi e regolamentari che informano la comunicazione e ogni interpretazione diversa non può essere assolutamente condivisa. In altre parole, deve essere chiaro che il fisco con le informazioni acquisite può solo individuare delle anomalie finanziarie che, integrate con dati fiscali e con ulteriori informazioni locali, potrebbero in ultima analisi attivare un accertamento che poi si svilupperebbe secondo i canoni normali di una qualsiasi verifica fiscale.
Al contrario i dati e le informazioni acquisite non possono essere di per sé utilizzate né per operare dirette rettifiche né per alimentare i controlli standardizzati quali il nuovo accertamento da redditometro. Questa esclusione deriva dal limite giuridicamente imposto dal legislatore che deroga (senza ulteriori riserve) alla riservatezza dei dati solo per creare le liste selettive.
L’archivio nanziari prende formalmente corpo. Il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato ieri il provvedimento che fissa le modalità e i termini per l’invio da parte degli operatori finanziari dei dati sui saldi dei rapporti e quelli aggregati delle movimentazioni (con il totale del dare e avere). Trovano sostanziale conferma le anticipazioni dei giorni scorsi.
Ad esempio, in materia di carte di credito sarà rilevante quanto speso e non il plafond. In materia di conti scudati, invece, non ci sono chiarimenti (bisognerà attendere la circolare esplicativa). Gli operatori hanno chiesto che sul punto prevalga una linea di rispetto dell’affidamento di chi ha aderito alla sanatoria, e dunque che si preveda la segnalazione dei dati che certificano l’esistenza dei conti e non anche la loro consistenza patrimoniale.
Quanto alle scadenza, il primo appuntamento per la superanagrafe dei conti scatterà il 31 ottobre 2013: entro questa data dovranno essere trasmessi i dati relativi al 2011. Per quelli relativi al 2012, invece, ci sarà tempo fino al 31 marzo 2014. A regime, gli operatori finanziari dovranno effettuare la comunicazione an-