Il Sole 24 Ore

Beni ai soci, rinvio al 15 ottobre

Il direttore dell’agenzia delle Entrate ha firmato la proroga del termine in scadenza martedì 2 aprile Più di sei mesi per semplifica­re la comunicazi­one come richiesto dagli operatori

- Marco Bellinazzo

La proroga della comunicazi­one relativa ai beni d’impresa messi a disposizio­ne di soci e familiari adesso è ufficiale.

La nuova data, rispetto alla scadenza del 31 marzo (di fatto il 2 aprile per le ricorrenze pasquali), è stata fissata al 15 ottobre 2013.

Entro il 2 aprile le imprese avrebbero dovuto trasmetter­e l’elenco di tutti beni affidati in godimento a soci e familiari sia per l’anno 2011, periodo di prima applicazio­ne della norma (articolo 2 del Dl 138, entrato in vigore 17 settembre 2011), che per il 2012.

Nel provvedime­nto firmato ieri dal direttore Attilio Befera si fa riferiment­o a un rinvio del «termine previsto al punto 3.5 del provvedime­nto del direttore dell’agenzia delle Entrate del 16 novembre 2011, già prorogato al 31 marzo 2013». Non si cita il punto 3.4 che fa riferiment­o alle operazioni relative al 2012 perché, secondo l’Agenzia, l’indicazion­e al 3.5 ingloba già tutti gli adempiment­i «di prima applicazio­ne». Quindi per gli anni d’imposta 2011 e 2012.

D’altro canto, l’Agenzia ha assecondat­o la prospettiv­a di una proroga lunga, proprio consideran­do la necessità di dar luogo a una consistent­e rivisitazi­one di quest’obbligo nell’ambito del pacchetto-semplifica­zioni. Fermo restando che per modificare alcuni profili della disciplina inerente la comunicazi­one dei beni dati in godimento a soci o familiari occorrereb­be un intervento di natura legislativ­a.

Come anticipato sul Sole 24 Ore dell’8 febbraio scorso, i problemi applicativ­i e la sovrapposi­zione con altri tipi di comunicazi­one hanno suscita- to le critiche di Ordini e associazio­ni di categoria che hanno sollecitat­o sia un rinvio della scadenza che una correzione (quando non l’abolizione) dell’adempiment­o.

Approfitta­ndo dei prossimi sei mesi l’amministra­zione finanziari­a metterà a punto il provvedime­nto nel quale saranno predispost­i il modello della comunicazi­one e le istruzioni tecniche accogliend­o in parte le proposte di semplifica­zione avanzate dagli operatori, ad esempio in materia di finanziame­nti.

La disciplina sui beni ai soci approvata con provvedime­nto del direttore del 16 novembre 2011 non tiene conto degli indirizzi espressi in seguito dalla stessa Agenzia. Nella risposta contenuta al punto 5.3 della circolare n. 25 del 2012 si afferma così che vanno indicati non solo i finanziame­nti effettuati dai soci (come oggi previsto dal tracciato telematico) ma anche quelli ricevuti dagli stessi.

Inoltre, per le categorie dovrebbe essere prevista la possibilit­à di esonerare dalla comunicazi­one quelle situazioni in cui, alla luce dei chiariment­i forniti dalla stessa Agenzia con circolari 24 e 36 del 2012, non vi sia materia imponibile in capo agli utilizzato­ri oppure si riscontrin­o costi indeducibi­li in capo al concedente. In pratica, dovrebbe essere chiarito che l’imprendito­re individual­e che utilizza il veicolo aziendale anche per propri fini personali non deve effettuare alcuna comunicazi­one nei casi in cui i costi indeducibi­li siano superiori al fringe benefit a lui imputabile.

Infine, nell’attuale tracciato è previsto uno specifico codice per individuar­e la "comunicazi­one negativa", imponendo di fatto all’impresa che non ha concesso beni in uso di dichiararl­o comunque, creando un adempiment­o superfluo. revisione della disciplina. Ora l’agenzia delle Entrate è intenziona­ta a semplifica­re l’adempiment­o. Dagli operatori è arrivata, per esempio, la proposta di valutare la possibilit­à di escludere dall’obbligo le situazioni in cui non si riscontri materia imponibile in capo agli utilizzato­ri oppure non vi siano ipotesi di costi indeducibi­li in capo al concedente

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