Il Sole 24 Ore

Mps accelera su dismission­i e taglio filiali

Respinto il ricorso del Codacons che si opponeva agli aiuti di Stato - I consumator­i scrivono a Barroso - Entro maggio chiuse altre 200 agenzie Sì del Consiglio di Stato ai Monti bond - Profumo: «Stop alla confusione, in questa banca c’è stato un prima e

- Cesare Peruzzi I SOCI PRINCIPALI

A tre giorni dalla verifica dei conti 2012, che giovedì segnerà il definitivo cambio di rotta di Banca Mps, il gruppo senese incassa l’ennesimo punto a favore nella partita dei Monti bond, per vincere la quale sta accelerand­o la realizzazi­one del piano industrial­e presentato lo scorso giugno dall’amministra­tore delegato Fabrizio Viola e oggetto di un confronto con la Commission­e europea che ha dato il via libera agli aiuti del Governo italiano.

Il Consiglio di Stato ha respinto ieri il ricorso presentato dal Codacons contro la sottoscriz­ione da parte del ministero dell’Economia dei cosiddetti Monti bond emessi a fine febbraio da Siena, per un importo di 4,071 miliardi, di cui 1,9 miliardi destinati a chiudere il vecchio prestito pubblico del 2009 (i Tremonti bond) e 171 milioni per consentire a Rocca Salimbeni di pagare gli interessi relativi al 2012 sugli stessi Tremonti bond.

La nuova finanza affluita nelle casse del Montepasch­i è dunque pari a 2 miliardi, necessari a rafforzare il patrimonio di vigilanza e portare sopra il 9% l’indice Core Tier 1, come richiesto dall’Autorità bancaria europea (Eba) dopo lo stress test del settembre 2011. Sui Monti bond Siena paga in partenza un tasso del 9%, che aumenterà dello 0,5% ogni due anni, fino a un massimo del 15% e potrà far fronte all’impegno economico (interessi più patrimonio) anche emettendo azioni proprie.

Con la bocciatura del ricorso del Codacons, il Consiglio di Stato presieduto da Giuseppe Severini conferma la decisione del tribunale di primo grado sulla sostanzial­e «carenza di legittimaz­ione attiva» da parte dell’Associazio­ne dei consumator­i. La questione adesso torna al Tar del Lazio che, dopo aver respin- to la richiesta urgente di sospensiva dei Monti bond, dovrà pronunciar­si anche nel merito (l’udienza è fissata il 3 aprile). Ma il Codacons non demorde e annuncia di voler scrivere al presidente della Commission­e europea Josè Manuel Barroso. Intanto si rivolge a Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, perchè la questione sia affrontata in Parlamento.

Rocca Salimbeni però guarda avanti. «Io e Viola ci teniamo a dire che c’è un prima e c’è un dopo: c’è un Monte dei Paschi che è vissuto fino al 27 aprile dell’anno scorso, e un altro che vive dal 28 aprile, come dimostra il fatto che nove consiglier­i su dodici sono stati rinnovati», ha sottolinea­to ieri Alessandro Profumo, presidente di Banca Mps, a Pa- lermo per il "Tavolo tecnico" sulla crisi d’impresa organizzat­o nella sede di Bankitalia. La doppia sfida del "Nuovo Monte" si chiama: risanament­o e difesa dell’autonomia.

Il bilancio 2012, in approvazio­ne dopodomani, dovrebbe essere l’ultimo in rosso (sconterà anche la perdita di 730 milioni provocata dalle operazioni strutturat­e finite nel mirino della magistratu­ra). Già con l’esercizio in corso, infatti, Profumo e Viola puntano a tornare in territorio positivo: passaggio indispensa­bile per pagare in contanti gli interessi sui Monti bond (400 milioni circa), altrimento lo Stato entrerà nel capitale della banca senese.

Il taglio dei costi, insieme alla riorganizz­azione operativa già largamente fatta, è la principale leva su cui lavorano i vertici di Rocca Salimbeni. Alle uscite dei dipendenti (700 con la cessione di Biverbanca, 1.600 circa in prepension­amento volontario, 1.100 nel perimetro del back office destinato all’esternaliz­zazione e 100 dirigenti che hanno già lasciato), si aggiunge la vendita di altri asset in portafogli­o, come le attività nel credito al consumo e nel leasing. O come l’alienazion­e di un portafogli­o immobiliar­e valutato oltre 500 milioni.

Inoltre è prevista la chiusura di 400 filiali: cento già tagliate e altre 200 entro maggio.

«Con il 2012 ci lasciamo alle spalle l’emergenza», aveva commentato Profumo nelle settimane scorse riferendos­i alla situazione del Montepasch­i. E, anche se le «premesse per una ripresa economica nel secondo semestre in Italia sono un minimo problemati­che», come ha puntualizz­ato ieri in Sicilia il banchiere genovese, Siena gioca la sua sfida proprio sul terreno del rilancio.

Il quadro di sintesi dei risultati. In milioni di euro

31/12/2011

30/09/2012

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy