I pm di Siena setacciano il Canton Ticino
Il confronto con i magistrati locali sui derivati e prodotti strutturati
Per l’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena i pm si preparano ad uscire dai confini nazionali. Prima tappa la Svizzera - più precisamente il Canton Ticino - dove per gli inquirenti locali sarebbe stato commesso il reato di riciclaggio da parte di qualche manager di Mps, in particolare dall’ex responsabile dell’area Finanza Gian Luca Baldassarri, in questo momento in custodia cautelare in carcere a Sollicciano (Firenze). In Svizzera le autorità avrebbero già effettuato dei sequestri per cifre consistenti, e della cui entità i pm senesi vogliono ora accertarsi.
Saranno i procuratori Al- do Natalini e Giuseppe Grosso a partire oggi per confrontarsi, subito domani, con i colleghi del Canton Ticino, a seguito di una rogatoria internazionale già inoltrata da settimane, inerente al filone di inchiesta sui prodotti derivati e strutturati sottoscritti da Mps negli ultimi dieci anni, su cui sarebbero stati realizzati profitti illeciti da parte di alcuni funzionari bancari e broker esterni, per i quali si ipotizzano i reati di truffa e associazione a delinquere. Proprio Baldassarri, secondo le ricostruzioni della procura, sarebbe stato il capo della cosiddetta "banda del 5%", il vero e proprio organizzatore di un gruppo di esperti di finanza che nel tempo avrebbero fatto grosse "creste" sfruttando commissioni nascoste e triangolazioni con finanziarie nazionali e straniere.
Per ora gli indagati con questo tipo di accusa sono sei (di cui tre interni a Mps e tre broker esterni), ma il numero po- trebbe crescere. Sotto la lente è finita anche la società Enigma (oggetto di indagine anche nella procura di Milano), ma già si ritiene che il giro delle società coinvolte potrebbe allargarsi.
A Baldassarri sono già stati sequestrati circa 20 milioni nel mese di febbraio per mezzo di un paio di operazioni eseguite dalla Guardia di finanza, che ha messo i lucchetti a circa 46 milioni appartenenti a vario titolo ai 6 indagati. Non si sa anco- ra a quanto ammonti la cifra riconducibile a Baldassarri in Svizzera, ma sembra si tratti di diversi milioni. Dei suoi 20 milioni sequestrati, molti erano stati fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale. Strumento peraltro molto utilizzato, negli stessi momenti, da alcuni funzionari dell’area Finanza di Mps, cosa che farebbe pensare, secondo gli inquirenti, ad una vera e propria organizzazione.
Oltre alla Svizzera, la rogatoria internazionale riguarderebbe anche altri paesi, come il principato di Monaco e il Liechtenstein, dove Baldassarri sarebbe nuovamente ac- cusato di riciclaggio. Di quanto avvenuto in questi due Stati i pm si occuperanno in un secondo momento: per ora la priorità è la Svizzera, dove probabilmente sono stati commessi i reati più gravi, peraltro in più cantoni.
Il pm Antonio Nastasi, intanto, rimarrà a Siena ad approfondire i nuovi scenari emersi dal primo dossier su Mps, relativo all’acquisizione di Antonveneta dal Santander per 9,3 miliardi, all’interno del quale si ipotizzano principalmente i reati di ostacolo alla vigilanza, falso in prospetto e manipolazione del mercato.