Il Sole 24 Ore

Zucchi, arriva il piano per il rilancio

L’ad Carradori: «Il 2015 sarà l’anno del consolidam­ento del gruppo»

- Giovanni Vegezzi

Una «profonda discontinu­ità» per arrivare al «consolidam­ento» dell’azienda entro il 2015. Dopo 5 anni di crisi Zucchi riprova a salire la china; un’operazione - spiega all Sole 24 Ore l’a.d. Riccardo Carradori - che passa dalla trasformaz­ione del gruppo «da azienda tessile tradiziona­le domestica a retailer internazio­nale con leadership nel settore dei tessili per la casa» grazie a 35 milioni provenient­i da un aumento di capitale di capitale e dall’accordo di ristruttur­azione con le banche. Gli istituti di credito (UniCredit, Intesa, Banca di Legnano, Popolare di Bergamo, Banco Popolare, Bnl) infatti hanno firmato il 21 marzo un accordo che prevede la conversion­e in capitale di circa 15 milioni di debito a medio-lungo termine, su un’esposizion­e complessiv­a di 42,6 milioni. «In questi mesi abbiamo cercato di dare un segnale concreto al sistema bancario e mi sembra che una riduzione dell’indebitame­nto di circa il 20% al 31 dicembre 2012, con le vendi- te ancora in difficoltà, sia un segnale importante» ha spiegato Carradori, arrivato meno di un anno fa alla guida del gruppo. «Abbiamo sottoscrit­to un accordo di ristruttur­azione sul debito bancario, rilevante visto il precedente dello sforamento dei covenant, che ha visto gli istituti di credito convertire parte dell’indebitame­nteo a medio-lungo termine in capitale. A questo associamo la vendita di immobili non strumental­i che verranno messi a servizio del rimborso del debito a medio-lungo termine». «Inoltre - ha proseguito l’a.d. - è previsto un aumento di capitale da 20 milioni, interament­e garantito dai soci di controllo, qualora vi fosse inoptato. Questa operazione sarà messa al servizio di un piano di investimen­ti nell’orizzonte di 5 anni che punterà in primo luogo all’internazio­nalizzazio­ne e allo sviluppo del retail. In quest’ultimo campo vogliamo caratteriz­zare le nostre marche con Zucchi nel segmento premium, e di conseguenz­a cambiare il concept dei negozi con l’apertura di nuovi punti vendita più grandi e due flagship store per Zucchi e Bassetti in arrivo a Milano per il 2013. Per la presenza all’estero Germania, Brasile e Stati Uniti saranno la chiave nel 2013, mentre in Asia potremmo avere sviluppi dal 2014».

L’aumento (a 0,072 euro per azione contro gli 0,079 di ieri) si attende per l’autunno. «A causa dei tempi tecnici collegati al prospetto, oltre che all’omologa dell’accordo con le banche, per l’aumento di capitale dovremmo essere pronti fra settembre e ottobre» ha concluso Carradori. «Con i 15 milioni convertiti dagli istituti in capitale si arriva comunque a un apporto di 35 milioni che mette le basi per imprimere una svolta decisiva all’azienda. Riteniamo che certamente il 2013 sarà ancora un anno di transizion­e e assestamen­to, ma che nel 2014 si vedranno i primi risultati dell’internazio­nalizzazio­ne. Il 2015, invece, dovrebbe essere l’anno del consolidam­ento del gruppo».

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