Il Sole 24 Ore

Sconti fiscali alle imprese che investono

Presidente di Anima

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«La crisi del mercato domestico è drammatica ma in fondo è un’opportunit­à per diventare ancora più bravi oltreconfi­ne. A patto però che il futuro Governo agisca per favorire l’Italia produttiva». Sandro Bonomi, presidente di Anima, guarda con preoccupaz­ione alla stasi della produzione per la meccanica italiana e scrive alla politica per chiedere un salto di qualità. «Abbiamo chiamato questo documento "Anima per l’Italia, un percorso per lo sviluppo che meritiamo", partendo dal presuppost­o che solo la manifattur­a sia in grado di risollevar­e in Italia crescita e occupazion­e. Una manifattur­a che non ha nulla da invidiare alla Germania e che anzi per molti settori presenta avanzi commercial­i superiori». Il primo punto del documento è non a caso il rilancio dell’export, con l’obiettivo di arrivare a una crescita annua del 9%. «Target realizzabi­le – chiarisce Bonomi – a patto però di raddoppiar­e le risorse dell’Ice per la promozione, stanziare altri 250 milio- ni per Simest, sfruttare al massimo l’Expo per promuovere le nostre tecnologie».

Urgente è poi l’azione sul piano fiscale, con la richiesta di agevolare gli investimen­ti per le imprese riproponen­do ad esempio la legge Sabatini in modo da modernizza­re il parco macchinari in Italia. Il mercato interno potrà inoltre ripartire se si darà la giusta attenzione all’efficienza energetica e alle rinnovabil­i termiche «primaria traduzione italiana della green economy». «L’attuale Strategia Energetica Nazionale – aggiunge Bonomi – è utile ma non aiuta le nostre aziende. Ecco perché chiediamo la stabiliz- zazione sine-die degli incentivi al 55% per le tecnologie rinnovabil­i e l’avvio del Conto Energia Termico, azioni che creeranno crescita e lavoro, oltre a ridurre la bolletta di 300 euro all’anno per famiglia».

Anima chiede cambiament­i alle gare d’appalto, per evitare che la corsa al ribasso avvantaggi componenti e materiali low-cost di bassa qualità e punta a promuovere la collaboraz­ione tra grandi e piccole imprese, in modo ad esempio che le grandi aziende appaltatri­ci che lavorano all’estero siano le prime "ambasciatr­ici" del made in Italy meccanico. Made in Italy che andrebbe poi tutelato in modo

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Anima. Sandro Bonomi

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