Il Sole 24 Ore

Deroga, manca un miliardo

Mastrapasq­ua (Inps): «Al ministero stanno studiando i numeri, aspettiamo i risultati» La cifra stimata da Regioni e sindacati servirà a coprire il 2013

- Giorgio Pogliotti

È allarme risorse per la copertura della cassa in deroga nel 2013. Al tavolo tra il ministro Fornero, sindacati e Regioni si è stimato che mancano all’appello tra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro per finanziare la Cigd per l’intero anno.

Una boccata d’ossigeno è arrivata la scorsa settimana, quando il ministro Fornero ha annunciato lo sblocco della seconda tranche di 260 milioni, in aggiunta alla prima da 520 milioni, spiegando però che il nuovo Parlamento dovrà trovare altre risorse. È questa una delle prime emergenze con cui dovrà fare i conti la nuova legislatur­a, anche se il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasq­ua, lancia messaggi rassicuran­ti: «Il ministro Fornero ha dichiarato il massimo impegno – ha detto – quindi penso che sia l’attuale governo che il prossimo faranno il possibile per garantire i fondi per la cassa in deroga». Mastrapa- squa non ha voluto rispondere alla domanda sulle risorse necessarie, limitandos­i a dire che «ci sono delle elaborazio­ni al ministero del Lavoro, stanno studiando i numeri. Aspettiamo di vedere i risultati di questo tavolo».

Vediamo come Regioni e sindacati sono arrivati a quantifica­re in 800 milioni-1 miliardo l’entità dei fondi ancora necessari per gli ammortizza­tori in deroga. «Per il 2012 – spiega il coordinato­re degli assessori al Lavoro presso la Conferenza unificata, Gianfranco Simoncini – sono stati erogati fino allo scorso 28 febbraio 2,031 miliardi e sono ancora disponibil­i 180 milioni, per un totale quindi di poco superiore ai 2,2 miliardi. La stessa cifra servirà anche per il 2013, se ci basiamo su stime assai prudenzial­i, ipotizzand­o di restare ai livelli del 2012». Ma quante risorse sono disponibil­i oltre ai 780 milioni già citati? La legge di stabilità (legge numero 228 del 2012) al comma 255 stabilisce che il ministro del lavoro, una volta esaurito il monitoragg­io, può disporre entro il 30 aprile la destinazio­ne agli ammortizza­tori in deroga del 50% dello 0,30% versato dalle imprese per la formazione, limitatame­nte al periodo 1˚ giugno 2013-31 dicembre 2013, per un ammontare stimato in circa 200 milioni. Peraltro questa misura ha suscitato le critiche dei fondi interprofe­ssionai: «Si utilizzano per le politiche passive i contributi versati dalle imprese per le politiche attive», afferma Bruno Vitali (vicepresid­ente di Fondimpres­a). Si potrà smobilizza­re anche una parte delle risorse reperite dal ministro Barca dai fondi strut- turali europei, complessiv­amente tre quarti dei 530 milioni andranno a quattro regioni meridional­i - la Campania farà la parte del leone -, quindi circa 400 milioni, sempre per gli ammortizza­tori in deroga. «L’utilizzo di queste risorse per gli ammortizza­tori in deroga è soggetto alla valutazion­e europea – fa notare Claudio Treves (Cgil) – inoltre, sono somme disponibil­i per un triennio, non solo per il 2013. Serve un confronto a livello di Palazzo Chigi». Anche perchè con le attuali risorse le Regioni stimano di riuscire ad assicurare gli ammortizza­tori in deroga fino a giugno-luglio. La situazione è esplosiva: «Anche diverse municipali­zzate in crisi - afferma Guglielmo Loy (Uil) - pensano di ricorrere a questo strumento, come la Gesip di Palermo o l’Aspal di Alessandri­a. Con l’utilizzo anche da parte delle aziende pubbliche è destinato a lievitare il numero di lavoratori, con conseguent­i problemi di copertura».

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IMAGOECONO­MICA Inps. Antonio Mastrapasq­ua

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