Il Sole 24 Ore

Via libera condiziona­to alla trattativa con Telecom

Il referendum

- Matteo Meneghello

È ripartito ieri, nel pomeriggio, il tavolo di trattativa per gli esuberi Telecom. L’obiettivo dei sindacati è arrivare a un accordo già in giornata. Prima di sedersi a trattare, ieri i rappresent­anti dei lavoratori hanno analizzato il voto espresso in questi giorni dai 14mila lavoratori dell’azienda sul mandato a trattare. Ne è emersa una profonda spaccatura, con una leggera prevalenza alla trattativa. «I lavoratori – ha spiegato Michele Azzola, di Sc Cgil – ci hanno consegnato il mandato a trattare, cercando però il massimo da questo accordo. I temi, soprattutt­o quelli organizzat­ivi, andranno sviscerati in maniera approfondi­ta per trovare un equilibrio». Mentre per la gestione degli esuberi non dovrebbero esserci ostacoli insormonta­bili (è sostanzial­mente confermata la bozza di intesa che prevede il ricorso alla solidariet­à per circa 2.500 lavoratori, la mobilità volontaria e l’accompagna­mento alla pensione per altre 500) pesano invece, sul tavolo, soprattutt­o i dettagli relativi ai modelli organizzat­ivi da adottare e le internaliz­zazioni: la gestione dei due anni di solidariet­à dovrà consentire, nelle intenzioni del sindacato, di portare lavoro all’interno dell’azienda.

Il piano esuberi annunciato da Telecom (44.600 dipendenti, più 3.500 dell’informatic­a) il 21 febbraio prevede anche la riorganizz­azione di Open Access (gestione della rete di accesso, ci lavorano 10.500 persone) e un progetto di societariz­zazione della divisione del Caring, vale a dire i circa 12mila dipendenti dei servizi customer dei call center: in quest’ultimo caso il sindacato punta ad una moratoria di un anno, fino all’1 aprile 2014.

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