Via libera condizionato alla trattativa con Telecom
Il referendum
È ripartito ieri, nel pomeriggio, il tavolo di trattativa per gli esuberi Telecom. L’obiettivo dei sindacati è arrivare a un accordo già in giornata. Prima di sedersi a trattare, ieri i rappresentanti dei lavoratori hanno analizzato il voto espresso in questi giorni dai 14mila lavoratori dell’azienda sul mandato a trattare. Ne è emersa una profonda spaccatura, con una leggera prevalenza alla trattativa. «I lavoratori – ha spiegato Michele Azzola, di Sc Cgil – ci hanno consegnato il mandato a trattare, cercando però il massimo da questo accordo. I temi, soprattutto quelli organizzativi, andranno sviscerati in maniera approfondita per trovare un equilibrio». Mentre per la gestione degli esuberi non dovrebbero esserci ostacoli insormontabili (è sostanzialmente confermata la bozza di intesa che prevede il ricorso alla solidarietà per circa 2.500 lavoratori, la mobilità volontaria e l’accompagnamento alla pensione per altre 500) pesano invece, sul tavolo, soprattutto i dettagli relativi ai modelli organizzativi da adottare e le internalizzazioni: la gestione dei due anni di solidarietà dovrà consentire, nelle intenzioni del sindacato, di portare lavoro all’interno dell’azienda.
Il piano esuberi annunciato da Telecom (44.600 dipendenti, più 3.500 dell’informatica) il 21 febbraio prevede anche la riorganizzazione di Open Access (gestione della rete di accesso, ci lavorano 10.500 persone) e un progetto di societarizzazione della divisione del Caring, vale a dire i circa 12mila dipendenti dei servizi customer dei call center: in quest’ultimo caso il sindacato punta ad una moratoria di un anno, fino all’1 aprile 2014.