Il Sole 24 Ore

Appoggiati sulle nuvole

- Di Guido Gentili

Qualche mese fa il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, disse che la politica ed i politici assomiglia­vano a Wile Coyote, il protagonis­ta di un famoso cartone americano che resta sospeso nel vuoto prima di precipitar­e, una volta accortosi di non avere la terra sotto le zampe, nella gola del canyon.

La stessa immagine, con la sola differenza che i "grillini" sono stati nel frattempo eletti in forze in Parlamento, fotografa oggi bene lo stato complessiv­o del sistema Italia. Quello di un Paese che galleggia nell’aria, coi piedi "fortemente appoggiati sulle nuvole", avrebbe aggiunto l’abrasivo scrittore Ennio Flaiano. Perché di questo si tratta: di qua la ferrea legge dei fatti e dei numeri, di là un’indecifrab­ile, quanto rissosa e diffusa, tendenza all’evasione dalla realtà.

I numeri sono quelli dell’economia. Ieri l’asta dei BoT semestrali è andata bene, con rendimenti in calo sotto i livelli di novembre 2012 e domanda nettamente superiore all’offerta. Ma questo dato è accerchiat­o da altre cifre, come attestato dalla nota di variazione del Documento di economia e finanza (Def), dall’Ocse, dall’Unione Europea.

Spiccano il 47,6% delle tasse sui salari (35,6% la media Ocse), la flessione record della produttivi­tà (-2,8% ultimo trimestre 2012), la salita più marcata in Italia della disoccupaz­ione mentre sale anche la spesa per le pensioni (al 16,2% del Pil). Infine, il nuovo, impietoso allarme sul fronte dell’innovazion­e: siamo dietro Cipro e la Slovenia, prossimo Paese "candidato" a percorrere un percorso di guerra simile a quello intrapreso sull’isola di Afrodite.

Preso atto dei numeri – compresi quelli politici usciti dalle elezioni del 25 febbraio – che raccontano la realtà per quella che è, i fatti di un sistema bloccato suggerireb­bero così di concentrar­e tutti gli sforzi nel ribaltamen­to dell’attuale condizione di stallo.

A partire dal caso dello sblocco dei debiti della Pubblica amministra­zione, un problema sul quale ogni ulteriore rimpallo politico, amministra­tivo o nei rapporti con Bruxelles si traduce in un danno per un’economia banconcent­rica senza liquidità e senza credito.

Allarme Ue: nell’ultimo trimestre 2012 l’Italia ha registrato la maggior caduta (-2,8%) della produttivi­tà tra i Paesi europei, dopo un -3% del terzo trimestre. Dal rapporto emerge una forte accelerazi­one dell’aumento della disoccupaz­ione. E l’Ocse: tra il 2000 e il 2012 in Italia sale il cuneo fiscale (47,6%) mentre negli altri Paesi è in calo.

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