Il Sole 24 Ore

A segno l’asta BOT, rendimenti in calo

Collocati 8,5 miliardi di titoli a sei mesi, i tassi scendono dall’1,23% allo 0,83% - Spread a 322 punti

- Mara Monti

Tiene l’asta dei BoTa sei mesi da 8,5 miliardi di euro in attesa del collocamen­to di questa mattina di BTp a medio e lungo termine. Sullo sfondo le tensioni dovute alla crisi di Cipro e i rischi di downgrade del rating da parte di Moody’s che tuttavia non hanno condiziona­to il collocamen­to: l’asta si è chiusa con rendimenti in calo a 0,831%, sotto la soglia psicologic­a dell’1%, dall’1,237% dell’asta precedente e su livelli non molto lontani da quelli di inizio 2013 (a gennaio il BoT semestrale era stato collocato allo 0,731 per cento). Buona la domanda (13,929 miliardi), superiore di 1,64 volte rispetto all’offerta (1,44 nell’asta di febbraio sulla stessa scadenza), livelli tornati all’inizio di gennaio.

Oggi, intanto, il Tesoro colloca BTp a 5 anni per un ammontare tra 3-4 miliardi di euro e BTp a 10 anni tra 2-3 anni che rappresent­a la prima riapertura del titolo. Anche in questo caso gli operatori si attendono rendimenti in calo, ma non in modo così sensibile come è avvenuto ieri.

Gli occhi saranno puntati soprattutt­o il nuovo benchmark a 5 anni: in questo caso le attese sono per un moderato calo dei rendimenti: sul grey market ieri il titolo quotava un rendimento medio del 3,44% circa, mentre sul mercato secondario l’attuale benchmark a 5 anni oscilla intorno al 3,29%. In vista dell’asta di questa mattina, sul mercato secondario ieri i BTp hanno accusato una relativa pesantezza: mentre il Bund è rimasto stabile all’1,34% di rendimento, il BTp è salito di 3 centesimi fino a 4.60%, con lo spread tra i due decennali che si è allargato fino a quota 325 per poi chiudere a 322. Non così il Bonos spagnolo, che è rimasto invariato a 4,96 per cento e con lo spread a 358 centesimi.

Sul fronte borsistico, dopo un’apertura positiva Piazza Affari ha virato in negativo e dopo il crollo di lunedì, non riesce a rimbalzare, chiudendo in flessione dello 0,95%. Positivi gli altri listini, a cominciare da Parigi (+0,55%), Londra (+0,33%), Francofort­e (+0,11%), mentre Madrid ha ceduto l’1,84%. In rialzo Wall Street, grazie ai positivi dati economici: gli ordini di beni durevoli sono saliti del 5,7% a febbraio dal -3,8% di gennaio. Forte rialzo per i prezzi delle abitazioni, con l’indice Case-Shiller cresciuto dell’1%: il comparto immobiliar­e che continua a lanciare segnali positivi e i buoni dati sugli ordini lasciano ben sperare per la produzione industrial­e dei prossimi mesi. In calo invece il dato sulla fiducia dei consumator­i, sceso a 59,7 punti dai 68 di febbraio, e quello della vendita di nuove case (-4,6% a quota 411.000 unità).

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