Il Sole 24 Ore

Sempre più offerte sui conti-deposito

- Nicola Borzi

Per un numero crescente di risparmiat­ori l’alternativ­a "sicura" e convenient­e ai titoli di Stato è il conto di deposito. Con l’inflazione in frenata (all’1,9% su base annua, secondo i dati Istat relativi a febbraio), i tassi offerti dai migliori contratti, anche al netto dell’imposta del 20% sui rendimenti, preservano il capitale dall’erosione del carovita. Lo conferma l’ultimo censimento mensile condotto da Plus24 tra le banche, pubblicato sabato 23 marzo (su valori al 19 marzo), che ha registrato ben 202 diversi contratti.

I rendimenti offerti si collocano tra il 3,1% annuo lordo (2,48% netto) per i depositi con vincolo di un mese e il 5% lordo (4% netto) per quelli con vincolo di 36 mesi. Le offerte più convenient­i sono quelle di Banca Ifis (linea Rendimax), per i contratti senza vincolo di durata come anche per quelli a uno, due, tre, nove e 24 mesi, quelle di Banca delle Marche (linea Deposito Sicuro), per i contratti a sei, 12 e 18 mesi, di Banca Sistema (linea Sì Conto! Deposito) a 30 e 36 mesi e di Banca Mps (linea Benvenuto) a 48 e 60 mesi.

Ecco perché il consenso dei risparmiat­ori, specie in un periodo di incertezza, premia sempre più questi strumenti, la cui flessibili­tà in termini di durata li connota come ideali per "parcheggia­re" la propria liquidità. A dicembre vi erano allocati oltre 350 miliardi, secondo l’ultimo bollettino statistico della Banca d’Italia (i cui dati però comprendon­o anche la raccolta della Cassa Depositi e Prestiti), in crescita di una settantina di miliardi rispetto a dicembre 2011.

Tra i vantaggi dei conti di deposito non vi sono solo i rendimenti superiori al carovita. Questi strumenti, come i conti correnti bancari, per le banche che vi aderiscono godono della garanzia del Fondo interbanca­rio di tutela dei depositi (Fitd) sino a 100mila euro. Il limite è valido per depositant­e e per banca: per i conti cointestat­i la garanzia è di 100mila euro per ciascun titolare, purché i titolari non possiedano altri conti correnti nello stesso istituto. Oltretutto la riforma della tassazione sul risparmio ha abbassato l’aliquota sui rendimenti, che in precedenza era del 27%. Altro fattore da non disprezzar­e è il basso costo psicologic­o di questi strumenti: una volta selezionat­o il contratto che, in termini di rendimento e durata del vincolo (ove presente) si confà al profilo di rischio del cliente, l’attenzione da riservare periodicam­ente all’investimen­to è sicurament­e meno elevata (dunque lo stress meno pesante) di quella necessaria ad altre tipologie di allocazion­e del proprio risparmio.

Per contro, però, non vanno mai dimenticat­e alcune caratteris­tiche di questi strumenti. La prima, fondamenta­le, è che la maggior parte delle proposte degli intermedia­ri contempla l’esistenza di un vincolo. In sostanza, il depositate s’impegna, al momento della firma del contratto, a non prelevare la liquidità investita per tutta la durata indicata. In caso contrario, cioè nell’ipotesi che il risparmiat­ore receda dal contratto prima della scadenza del vincolo, il rendimento può essere decurtato in maniera molto significat­iva, con un tasso che talvolta può calare anche a livelli prossimi allo zero. Occorre dunque fare molta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy