Il Sole 24 Ore

Supercommi­ssione al via

Pagamenti Pa, Lombardi (M5s) e Fassina (Pd) frenano: attenti a vincoli bilancio

- Marco Mobili Marco Rogari

La partita sulla restituzio­ne dei primi 40 miliardi in due anni di pagamenti arretrati della Pa alle imprese entra subito nel vivo in Parlamento. Le super-commission­i speciali di Camera e Senato, chiamate a valutare la relazione del Governo di aggiorname­nto al Def, da ieri sono operative. Già oggi dovrebbero cominciare a esaminare il dossier dell’Esecutivo per garantire l’ok delle aule di Montecitor­io e Palazzo Madama il 2 aprile. E domani in seduta congiunta dovrebbero ascoltare il ministro Vittorio Grilli. Ma su questo iter accelerato non sono mancate le tensioni. Con la capogruppo del M5s a Montecitor­io, Roberta Lombardi, all’attacco contro le procedure adottate dalle Camere (no all’esame del decreto da parte della commission­e speciale) e contro le scelte del Governo Monti nell’allentare i vincoli di bilancio: «È una porcata» che di fatto rappresent­a «una regalia alle banche». Un terreno, quello dei dubbi sull’uso delle risorse derivanti dall’allargamen­to del deficit fino a sfiorare il fatidico tetto del 3%, su cui si realizza una convergenz­a con il Pd.

Stefano Fassina, responsabi­le economico del Pd, afferma che la capogruppo del M5s alla Camera, Roberta Lombardi «pone un problema vero». E mette in guardia da previsioni di finanza pubblica troppo ottimistic­he chiedendo conto a Mario Monti e al ministro Vittorio Grilli indicazion­i sull’eventuale ricorso a una manovra correttiva da 7-8 miliardi per far fronte a diverse emergenze: dal rifinanzia­mento della Cig in deroga al caso esodati.

In altre parole, Fassina frena, come la Lombardi, sulla destinazio­ne in toto all’operazione debiti Pa a del mini-tesoretto ricavato dalla maggiore flessibili­tà concessa dalla Ue nell’ambito del bilancio pubblico. «Ci stiamo giocando tutto l’indebitame­nto che possiamo stanziare per la crescita per il 2013 e per il 2014», sostiene la Lombardi. Che dice no all’esame con procedura accelerata in Parlamento di «un decreto fatto in fretta e furia nelle segrete stanze». Di qui la richiesta di costitui- re subito le commission­i parlamenta­ri permanenti. I grillini, insomma, puntano il dito contro la scelta del Governo di aumentare il deficit e di destinare una parte della dote alle banche che hanno rilevato i crediti delle aziende. Non a caso al Senato l’altro capogruppo del M5s, Vito Crimi, ha già messo a punto una proposta di risoluzion­e in cui si afferma che «tutti i 40 miliardi di euro del decreto sui debiti della Pa» devono essere destinati «alle imprese. Le banche possono attendere».

Ma nel Pd non tutti convergono con le posizioni del M5s. «Adottare un provvedime­nto che serva a pagare i debiti della Pa non può essere qualificat­o una "porcata di fine legislatur­a", poiché il risultato finale sarà il lavoro che verrà svolto dal Parlamento», afferma il senatore del Pd, Filippo Bubbico. Anche alla Camera nel Pd c’è chi, come Marco Causi, critica duramente lo stop, seppure parziale, del M5s alla Commission­e speciale. Intanto il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricorda che la commission­e speciale «è stata votata all’unanimità» e che potrà lavorare come le commission­i permanenti. Proprio a Grasso e alla presidente della Camera, Laura Boldrini, arriva dal presidente dell’Anci, Graziano Delrio, una lettera di ringraziam­ento per la super-commission­i. Alla Camera la presidenza è stata affidata al leghista Giancarlo Giorgetti con Pier Paolo Baretta (Pd) e Girgis Giorgio Sorial (M5s) vicepresid­enti. Al Senato le presidenza sarà decisa oggi, ma l’accordo su Filippo Bubbico(Pd) è ormai fatto. Totale spese al netto degli interessi

Deficit

- In % sul Pil

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