L’economia verde sa unire sobrietà e necessità di crescita
Gentile Galimberti, la vita è piena di paradossi, ma nel momento in cui viviamo si nota una miriade di termini, di auspici e di propositi che, benché spesso in contraddizione tra di loro, vengono tutti citati, da destra e da sinistra, con accezione positiva: crescita economica, produttività, nuova industrializzazione, rilancio dei consumi e della domanda interna, e poi sobrietà, downshifting (vivere meglio con meno), ambiente, riuso più che riciclo, riparare più che sostituire. Immagino che mettendo questi termini in un frullatore possa uscire un composto dal nome "consumismo sobrio" ma che cosa sia non saprei dire. Caro Camesasca, i teorici della "decrescita" - cioè coloro che diconoche siamo già troppi su questo pianeta, soffochiamo e inquiniamo, smettiamo quindi di crescere e torniamo alle sobrie vir- tù del buon tempo antico - dovrebbero essere contenti. L’Italia, con una costanza degna di miglior causa, è seriamente impegnata da anni in un grande, se pur involontario, esperimento di decrescita. Il Pil è più basso di quello di dieci anni fa, malgrado la popolazione sia aumentata. SeguardiamoalPil procapite, siamo addirittura tornati ai livelli di 15 anni fa. Ma, stranamente (?!), non siamo contenti di questo"successo" della decrescita. Il perché èpresto detto. Lacrescitaeconomica è un processo che assomiglia all’andare in bicicletta: se la bicicletta si ferma, cade. Questoperchéil progresso tecnicocreacontinuamente nuovi prodotti e nuovi processi, richiede di ritessere l’ordito e la trama della produzione e dei consumi. Tutte queste ricomposizioni sono possibili solo se l’economia cresce e dà spazio perché il nuovo sostituisca il vecchio. Se l’economia ristagna il vecchio che cade non è sostituito dal nuovo che avanza, il tessuto economico si sfilaccia, le nuove leve che si affacciano sul mercato del lavoro non trovano posti e si innesta un circolo vizioso: le famiglie tengono stretti i cordoni della borsa, non rimettono i soldi in circolo e l’economiaintera affonda nella spirale recessiva. Bisogna condannare il "consumismo sobrio", il "vivere meglio con meno", come dice lei? No, bisogna solo distinguere fra il livello privato e quello collettivo.
BENVENUTI AL SUD Vitaliano D’Angerio Il servizio, attivo 24 ore su 24 per 90 lingue, è stato avviato in via sperimentale dall’azienda sanitaria di Matera Essere "sobri" nello stile di vita è un’apprezzabilissima scelta individuale, che non è però raccomandabile alivello macroeconomico: non c’è bisogno della settecentesca "Favola delle api" di Bernard de Mandeville per ricordare che l’economia ha bisogno anche di spese più o meno stravaganti. Ma c’è una maniera per salvare capra e cavoli: l’"econo-
STRADE SICURE Maurizio Caprino Dopo il caso Smart, altra condanna a Mercedes per aver pubblicizzato in modo scorretto il tasso dei finanziamenti mia verde" può essere un business. Investire nelle tecnologie ambientali è qualcosa cheaiuta la domanda e allo stesso tempo migliora la qualità della vita. Nell’articolo "Prendi la società e scappa", pubblicato su Nova del 24 marzo, leggo la
BACKSTAGE Paola Bottelli Borghi: «Nel 2012 chiusi in Italia 12.461 negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi» Mi chiamo Salvatore Falgarini e sono un giovane professionista HR. Tra qualche giorno mi trasferirò ad Amsterdam, dove, dal 1˚aprile, comincerò la mia collaborazione con una multinazionale americana. Questo risultato è frutto di una ricerca durata più di sei mesi (da luglio 2012 a febbraio 2013), che mi ha dato modo di farmi un’idea sul mercato del lavoro, italiano ed europeo. Ho inoltrato 206 application inoltrate in 18 paesi (76 in Italia); ho ricevuto 69 feedback e ho utilizzato canali diversi (company website, Linkedin, placement università...).
DANTON Daniele Bellasio Gli allarmi lanciati in Rete si traducono spesso in addii. Un solo nodo: l’incapacità del Paese a trattenere i cervelli