Il Sole 24 Ore

Alt alla richiesta d’arresto per Dell’utri

La Corte d’appello di Palermo: nessun pericolo di fuga o di reiterazio­ne del reato - Il sostituto procurator­e: valuteremo se ricorrere

- Nino Amadore

Non c’è alcun pericolo di fuga né di reiterazio­ne del reato. Per la terza sezione della Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Raimondo Loforti, l’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri riconosciu­to colpevole di concorso esterno in associazio­ne mafiosa e condannato l’altroieri a sette anni di carcere non deve essere arrestato e dunque può attendere a piede libero che sulla sua vicenda si pronunci la Corte di cassazione cui i legali si rivolgeran­no.

A chiederne l’arresto era stato il sostituto procurator­e generale Luigi Patronaggi­o subito dopo la pronuncia della sentenza da parte della Corte d’appello palermitan­a. Secondo Patronaggi­o, vi sarebbe stato il pericolo di fuga e a convincere il magistrato vi sarebbe un episodio che risale al marzo dello scorso anno: alla vigilia della pronuncia dell’Alta corte avvenuta poi il 9 marzo sulla precedente sentenza che aveva condannato Dell’Utri a sette anni l’ex senatore si sarerebbe trovato in Ni- caragua. Almeno, ha scritto Patronaggi­o nella richiesta di arresto depositata l’altro ieri, secondo un rapporto della polizia di Milano che ha appreso «da fonti confidenzi­ali» di un viaggio fatto in Nicaragua da Dell’Utri l’8 marzo 2012 e secondo il magistrato quel viaggio dimostra «la volontà di allontanam­ento di Dell’Utri».

Del resto ancora ieri qualcuno ha ricordato la polemica sul viaggio a Santo Domingo (e non in Nicaragua) dell’ex senatore poco prima della sentenza della Corte di cassazione. Ecco perché Patronaggi­o, per nulla convinto della decisione della Corte d’appello, ha ribadito: «Valuteremo se ricorrere al tribunale del riesame contro la decisione della corte di rigettare la nostra richiesta di custodia cautelare in carcere per Dell’Utri». Ma, secondo indiscrezi­oni, i rappresent­anti dell’accusa sarebbero propensi a rinunciare ritenendo che non ci siano i margini per un esito positivo del ricorso.

Secondo Giuseppe Di Peri, uno degli avvocati dell’ex senatore del Pdl, «la corte ha deciso con molto equilibro, non ravvisando alcun pericolo di fuga. Del resto il senatore è stato sempre presente a tutte le udienze, e già questo fuga ogni dubbio sull’eventuale volontà di sottrarsi alle proprie responsabi­lità». Per l’avvocato, una decisione diversa dal rigetto della richiesta d’ arresto nei confronti dell’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri «sarebbe stata apodittica e cervelloti­ca».

I legali hanno annunciato che presentera­nno ricorso in Cassazione e così si arriverà alla sesta pronuncia di magistrati in questa vicenda che è cominciata quasi 19 anni fa. L’anno prossimo, tra l’altro, scadono i termini per la prescrizio­ne del reato e nessuno fa mistero

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