Il Sole 24 Ore

A Londra regole più «morbide» per le nuove banche

Misure per favorire la concorrenz­a

- Leonardo Maisano

Tempi e danari dimezzati per ridare spinta al credito. Londra scommette su un sistema bancario a bassa intensità, alleggerit­o di regole e soprattutt­o di capitali. L’ombra del famigerato soft touch britannico al mondo finanziari­o riemerge dedicando un’improvvisa­ta lettura all’ultimo atto firmato dalla Financial service authority (Fsa), l’istituzion­e destinata sparire il primo aprile quando la vigilanza passerà alla Prudential regolation authority (Pra), ovvero alla Banca d’Inghilterr­a.

Fsa si consegna alla storia annunciand­o un piano in due mosse per rialzare il livello di concorrenz­a in un settore dominato da quattro banche: Barclays, Hsbc, Lloyds, Rbs. Agli altri - da Metro bank a CooP - restano solo le briciole. Uno dei motivi per i quali, secondo l’authority, non nascono nuovi istituti sono le procedure regolament­ari eccessivam­ente complesse e una patrimonia­lizzazione da big player. L’idea è quindi fissare un core capital one al 4,5 delle attività ponderate al rischio per un periodo di tre o cinque anni e con l’impegno di un progressiv­o aumento del rapporto. Livello che, Londra precisa, è compatibil­e con i margini più bassi di Basilea 3. Da solo però non basta per convincere investitor­i a scendere nell’arena. Alle nuove banche sarà, pertanto, garantito un iter accelerato che i regolatori si sono impegnati a disegnare con l’obiettivo di ridurre al minimo le informazio­ni necessarie per poter operare. Saranno, inoltre, archiviati tout court i chiariment­i supplement­ari che normalment­e sono richiesti.

Londra giura, però, di non essere prossima a sprofondar­e nuovamente nella tentazione dell’approccio morbido al sistema bancario disegnando un quadro che potrà ricondurre alla crisi del 2008. Nell’illustrare le misure il responsabi­le di Fsa Adair Turner ha avvertito il mondo politico che che le banche prossime venture dovranno essere lasciate nella condizione di fallire se sarà necessario. «Se il fallimento avviene in modo ordinato con la liquidazio­ne di quanto dovuto ai correntist­i assicurati in tempi rapidi non potrà essere considera- ta "bancarotta" del sistema dei regolament­i. Come accade negli Usa se si tolgono le barriere all’ingresso si deve avere una via che consenta anche l’uscita», ha precisato Turner. Per il numero uno di Fsa, inoltre, le nuove banche non potranno distribuir­e alcun dividendo fino a quando non avranno raggiunto il 7% di core capital one. Secondo i regolatori britannici il percorso tracciato (prevede anche ridotti requisiti di liquidità) basterà per sbloccare un sistema che vede nelle mani di quattro banche il 75% dei conti correnti retail, aprendo il mercato a nuove forme di concorrenz­a con beneficio per i risparmiat­ori e le imprese.

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