Il Sole 24 Ore

Siniscalco: in pressing su stipendi e governance

L’assemblea di Assogestio­ni conferma l’ex ministro alla presidenza I dati sulla raccolta fondi mostrano che il settore «non è in crisi»

- Riccardo Sabbatini

Domenico Siniscalco è stato riconferma­to alla guida di Assogestio­ni che avvia la propria riforma interna e promette maggiore trasparenz­a sulle scelte di corporate governance. L’assemblea annuale dell’associazio­ne dei gestori italiani, riunita ieri a Milano, ha deciso all’unanimità di affidare all’ex ministro del Tesoro il compito di rappresent­arla anche per i prossimi tre annui. Siniscalco verrà affiancato dai vicepresid­enti Giordano Lombardo (Pioneer) e Mauro Micillo (Eurizon), riconferma­ti, cui si è aggiunto il Cfo delle Generali Nikil Shrinavasa­n. Illustrand­o il suo programma in una conferenza stampa il neo presidente ha esordito con lusinghier­o biglietto da visita rappresent­ato degli ultimi dati sulla raccolta dei fondi. «In due mesi abbiamo recuperato la flessione di un anno. Non sono certo dati di un’industria in crisi».

Su questa base di partenza – frutto soprattutt­o delle performanc­e dei gestori esteri giunti a detenere il 70% degli asset in gestione – Siniscalco ha indicato le prossime direttrici di marcia dell’industria del risparmio. Occorre «aiutare i risparmiat­ori ad investire meglio e agevolare la trasmissio­ne tra risparmi ed investimen­ti». Come? Ad esempio attuando quella norma di legge fortemente caldeggiat­a da Assogestio­ni – approvata dal Parlamento nel 2011 ma rimasta finora lettera morta – che riduce la tassazione per i piani di risparmio a lungo termine.

Intanto Assogestio­ni, già con l’assemblea di ieri, ha avviato la riforma del proprio statuto «per dar voce alle diverse anime che compongono l’associazio­ne» (fondi italiani ed esteri, mobiliari e immobiliar­i, etc.). Nel nuovo statuto ciascuno avrà diritto di rappresent­anza ed anche il voto di lista sarà sperimenta­to all’interno dell’associazio­ne.

Una buona parte della conferenza stampa è stata dedicata al «vulnus» – così lo ha definito Siniscalco – causato dai disaccordi sorti all’interno dell’associazio­ne nel processo di selezione dei candidati di minoranza dei gestori da presentare per il rinnovo del consiglio di sorveglian­za di Intesa Sanpaolo. Attriti che avevano spinto Guido Giubergia – ieri rieletto nel direttivo dell’associazio­ne – a dimettersi dalla presidenza del comitato governance. Le controvers­ie – ha spiegato il presidente – hanno riguardato innanzitut­to i criteri di incompatib­ilità dei condidati, ciò che ha portato ad escludere il nome di Vincenzo Carielli partner dello studio Chiomenti («forse il principale fornitore di servizi legali di Intesa San Paolo»).

A questo si è aggiunto una diversa valutazion­e sull’opportunit­à che le società di gestione del risparmio del gruppo creditizio (Eurizon) prendesser­o parte al processo di selezione. Ma uno degli «architravi» della normativa – ha detto – considera indipenden­ti dalla casa madre bancaria le società di asset managment. Eurizon, cui si è aggiunta anche Pioneer (Unicredit) alla fine non hanno preso parte alla votazione («per motivi di sensibilit­à») ma, firmando ugualmente la lista di Assogestio­ni, hanno consentito all’associazio­ne di poter schierare 4 candidati: gli uscenti Rosalba Casiraghi e Marco Mangiagall­i cui si sono aggiunti Laura Cioli e Chiara Mosca.

Per il futuro Assogestio­ni promette maggiore trasparenz­a, un maggiore impegno sulle retribuzio­ni dei manager nelle assemblee societarie. E intanto alla prossima riunione del comitato italiano di corporate governance presenterà la "traduzione" italiana del codice Efama (l’associazio­ne europea della categoria) sulle regole di "ingaggio" dei gestori nella governance delle società quotate.

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AGF Alla presidenza di Assogestio­ni. Nuovo mandato a Domenico Siniscalco

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