Fonsai, soci risparmio allo scontro sui concambi
La proposta per evitare l’azione legale
L’assemblea dei soci risparmio Fondiaria Sai categoria A ha deliberato ieri, presente il 38% del capitale, di dare mandato al proprio rappresentante, Dario Trevisan, di impugnare la delibera assembleare del gruppo assicurativo risalente allo scorso 27 giugno con la quale era stato approvato il maxi riassetto con Unipol; e di avviare, conseguentemente, le opportune azioni legali. Contemporaneamente, però, gli azionisti risparmio categoria A hanno anche affidato mandato al rappresentante perché approfondisca l’opportunità, già sottoposta al consiglio di amministrazione di Fondiaria lo scorso 15 marzo, di una conversione dei titoli A in azioni risparmio di categoria B secondo un rapporto di 1 a 177, previo riconoscimento di un dividendo di 13 euro ad azione. Cedola che dovrebbe venir distribuita attingendo alle riserve.
In caso di accordo con il vertice della società sul piano di conversione, i soci hanno fatto capire che verrebbe meno qualsiasi volontà di procedere per vie legali. L’assemblea speciale ha anche deciso di conferire mandato al rappresentante comune di richiedere alla società il versamento, su un conto corrente dedicato, di parte del fondo comune per un importo di 250 mila euro, e di non revocare a Trevisan l’incarico di rappresentante come invece era stato richiesto da alcuni azionisti.
La società ha preso atto delle delibere assunte e, soprattutto con riguardo alla propo- sta, ha ribadito che, stante le considerazioni diffusamente illustrate nel documento pubblicato il 21 marzo scorso, corredato anche da pareri di autorevoli esperti in materia, il pregiudizio lamentato dai soci risparmio di categoria A è «destituito di fondamento». Nonostante ciò, come già anticipato nel richiamato documento, Fondiaria Sai «si riserva di verificare la fattibilità, sotto il profilo tecnico-giuridico, della proposta di conversione delle azioni di risparmio di categoria A in azioni di risparmio di categoria B, nonché la congruità dei profili economici di un’eventuale conversione».