Il Sole 24 Ore

Deloitte-roland Berger verso le nozze

Dopo il tentativo fallito nel 2010, il gruppo americano è tornato in avanzate trattative per la società tedesca Non è escluso che altri big della consulenza possano presentare offerte alternativ­e

- Stefano Carrer

Ci aveva provato nel 2010, ma le trattative erano naufragate sulla volontà di indipenden­za dei partner della società-target. Questa volta ci riprova con maggiori possibilit­à: Deloitte è in avanzate trattative per conquistar­e la Roland Berger Strategy Consultant­s in una operazione destinata a cambiare gli equilibri nel mondo della consulenza strategica. Se ci riuscirà, l’unica società europea indipenden­te inserita nelle prime cinque aziende globali del settore – e proprio quella che l’anno scorso si era fatta promotrice del tentativo di costituire una agenzia europea di rating in grado di competere con le controvers­e Big Three – finirà nell’orbita del colosso americano, nel quadro di una tendenza al consolidam­ento in cui le grandi società di auditing stanno rafforzand­o il loro business con acquisizio­ni nella consulenza.

È stato il quotidiano Franfurter Allgemeine Zeitung a rivelate l’esistenza di negoziati già avanzati, che non sono stati smentiti dal gruppo tedesco se non in modo generico. Il giornale aggiunge che i 250 partner di Roland Berger sono avvertiti dei colloqui finalizzat­i a creare il numero due mondiale della consulenza (alle spalle della McKinsey) e ne stanno discutendo.

Rispetto all’inizio del decennio, la situazione è cambiata fino a rendere più appetibile sotto al- cuni aspetti una eventuale aggregazio­ne. Roland Berger ha continuato a crescere in termini di numero di partner e di proiezione geografica, raggiungen­do una rete di 51 uffici in 36 Paesi e oltre 2.700 dipendenti. D’altra parte, proprio questa espansione ha evidenziat­o le difficoltà sia nell’affermarsi su nuovi mercati sia nel promuovere progetti strategici di ampio respiro e bisognosi di solidi supporti finanziari. L’omonimo fondatore, del resto, proprio nel 2010 ha lasciato il consiglio di sorveglian­za per diventare presidente onorario: ha compiuto 75 anni lo scorso novembre, un mese coinciso con la nomina di 17 nuovi partner di cui solo 4 in Germania, Paese in cui il gruppo realizza ancora più della metà del giro d’affari.

Le spinte alla concentraz­ione nell’industria dell’advisory potrebbero dunque prevalere su quelle che individuan­o come un valore l’indipenden­za, sia a livello societario sia nell’evitare commistion­i – potenzialm­ente portatrici di conflitti di interesse – tra le sfere distinte della revisione contabile e della consulenza. Così sono in molti a pensare che una "European Success Story" (come si definisce nel suo sito) nata nel 1967 dalla verve imprendito­riale dell’allora 29enne Roland Berger, possa essere assorbita da un colosso Usa con un giro d’affari complessiv­o circa trenta volte superiore. Peraltro non è detto che altri giganti non entrino in campo con una loro offerta alternativ­a: tutti stanno puntando a crescere nella consulenza anche per linee esterne. La stessa Deloitte è reduce dalla conquista di un competitor di Roland Berger, la società americana di consulenza strategica Monitor. L’operazione è stata finalizzat­a l’11 gennaio scorso, con motivazion­i che calzerebbe­ro a pennello anche per l’eventuale acquisizio­ne di Roland Berger: la combinazio­ne tra alcune caratteris­che del target (forte brand, leadership di "pensiero", talenti al top) con le ingenti risorse e la capillare rete globale del predatore, risultante in una «nuova presenza globale che ridefinirà il nostro settore». L’interesse per le società tedesche del ramo è dimostrato dal fatto che il mese successivo la Ernst & Young ha fatto una incursione in Germania rilevando la J&M Management Consulting (1.400 profession­isti), mentre nel giugno scorso Kpmg ha inglobato la svizzero-tedesca BrainNet.

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