Telefonica taglia i debiti cedendo azioni
Il socio spagnolo di Telecom Italia vende il 2% del proprio capitale per un miliardo
Telefonica continua nella strategia di portare in Borsa le proprie partecipazioni per ridurre l’indebitamento verso l’obiettivo di 47 miliardi di euro che il gruppo si è fissato per il 2013. Questa volta, però, dopo l’Ipo di successo della filiale tedesca O2 e la decisione di valorizzare la holding in Sud America, a finire sui listini è la stessa casa madre che ha collocato ieri tutte le azioni proprie in suo possesso, circa 90 milioni di pezzi pari a poco meno del 2% del capitale. L’operazione annunciata lunedì a mercati chiusi e condotta con un «collocamento accelerato» presso investitori istituzionali, portato avanti da Goldman Sachs, ha fatto confluire nelle casse del gruppo quasi un miliardo di euro. Il collocamento a 10,8 euro per azione (con uno sconto di circa il 4% rispetto alla quotazione di lunedì) ha fruttato infatti 975 milioni di euro, anche se ha contribuito a livellare il valore del titolo a quello dell’offerta con una quotazione che ieri a Madrid è risultata in calo di quasi il 5%.
Del resto la dismissione di tutto il portafoglio di azioni proprie non sembra essere stata letta dagli analisti come un segnale rassicurante: «Il collocamento di quasi il 2% del capi- tale nel momento in cui il sentiment verso il titolo stava migliorando, potrebbe creare una cerca pressione e causare qualche preoccupazione sulle prospettive per il 2013» ha segnalato in una nota ai propri clienti il broker portoghese Bpi, che però ha aggiunto: «Se la società continuerà a ribadire i propri obiettivi e la misura aiuterà la riduzione del debito, il mercato dovrebbe superare questa difficoltà in poco tempo».
L’operazione però non giunge del tutto inaspettata: il gruppo presieduto da Cesar Alierta già aveva annunciato nuovi disinvestimenti per quest’anno e le azioni proprie offrivano sicuramente una buona opportunità per una forte e immediata generazione di cassa. Anche perché Telefonica ha di recente sospeso il piano di quotazione della propria holding latinoamericana - da cui contava di ricavare quest’anno fra i 4 e i 6 miliardi di euro - e i conti del 2012 hanno segnato comunque una flessione degli utili. Il gruppo ha riportato infatti profitti per 3,93 miliardi (-27%) dopo aver effettuato svalutazioni per oltre 2,5 miliardi. Voce di bilancio su cui pesa in particolare la svalutazione effettuata sulla quota detenuta in Telco, l’azionista di riferimento di Telecom Italia, per un ammontare di 949 milioni. E così dopo lo sforzo fatto nel 2012 (il debito è stato portato da 56 a 51 miliardi) si sono resi necessari nuovi passi per continuare sul cammino del deleveraging. Raccolto un miliardo ieri, ora ad Alierta ora ne restano altri tre da reperire per rispettare gli impegni con azionisti e investitori.