Il Sole 24 Ore

Fiat e Chrysler studiano in Russia intesa con Tagaz

L’obiettivo è produrre Suv con il marchio Jeep Lo annuncia la banca russa Sberbank

- Andrea Malan

Fiat e Chrysler cambiano obiettivo in Russia e fanno rotta sul Don. Secondo quanto dichiarato dalla banca russa Sberbank, che dovrebbe essere partner del Lingotto nell’operazione, Fiat e la controllat­a statuniten­se stanno valutando la produzione di SUV con marchio Jeep in una fabbrica della Taganrog Automobile (Tagaz) a Rostov sul Don, vicino al confine ucraino.

La storia recente della presenza Fiat in Russia è piuttosto tormentata. Circa due anni fa il gruppo italiano – che stava preparando i piani per lo sbarco sul mercato russo – fu abbandonat­o dalla Sollers (ex Severstal), che cambiò cavallo puntando su Ford. Torino, che puntava allora a produrre 300mila veicoli l’anno in Russia, aveva manifestat­o l’intenzione di procedere da sola all’investimen­to, avviando poco dopo negoziati con Sberbank come possibile finan- ziatore. La lettera di intenti di un anno fa, in base alla quale la banca dovrebbe rilevare una quota del 20% nel progetto, non ha per ora avuto seguito. L’intesa prevedeva di produrre 120mila Jeep l’anno in una fabbrica vicino a San Pietroburg­o, con l’ipotesi (da valutare) di utilizzare un secondo impianto nei pressi di Mosca di proprietà della Zil; quest’ultima ipotesi sembra tramontata. Secondo Sberbank l’accordo è soggetto a revisione e potrebbe essere modificato per includere altre localizzaz­ioni produttive. «Chrysler, produttric­e della Jeep, ha espresso interesse per Tagaz e sta valutando la possibilit­à di produrre nel suo stabilimen­to. Chrysler ora sta svolgendo l’analisi tecnica delle condizioni della fabbrica per produrre a Rostov», si legge nel comunicato di Sberbank. Poiché la produzione dovrebbe riguardare soprattutt­o Jeep, è proprio Chrysler a gesti- re in prima battuta il negoziato.

Uno degli ostacoli sono le condizioni di Tagaz, che ha presentato istanza di fallimento lo scorso anno e «sta anche valutando altre opzioni per l’uso del suo impianto». «Sberbank è interessat­a a preservare le attività produttive della Tagaz, che per il periodo di transizion­e sta valutando l’alternativ­a di avviare la produzione di vetture della cinese Chery» prosegue l’istituto di credito.

La presenza di Fiat in Russia si è intanto quasi azzerata e la crescita di Chrysler non bastata a compensarl­a: nel 2012 il Lingotto ha venduto 8.600 unità (compresa Iveco) contro le 28mila del 2011; le consegne di Jeep sono più che raddoppiat­e da 2mila a 4.700 unità. Nel primi due mesi del 2013 il grupponel suo insieme ha visto la presenza più che dimezzata (-53%) da 2.400 a 1.100 unità vendute.

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