Fiat e Chrysler studiano in Russia intesa con Tagaz
L’obiettivo è produrre Suv con il marchio Jeep Lo annuncia la banca russa Sberbank
Fiat e Chrysler cambiano obiettivo in Russia e fanno rotta sul Don. Secondo quanto dichiarato dalla banca russa Sberbank, che dovrebbe essere partner del Lingotto nell’operazione, Fiat e la controllata statunitense stanno valutando la produzione di SUV con marchio Jeep in una fabbrica della Taganrog Automobile (Tagaz) a Rostov sul Don, vicino al confine ucraino.
La storia recente della presenza Fiat in Russia è piuttosto tormentata. Circa due anni fa il gruppo italiano – che stava preparando i piani per lo sbarco sul mercato russo – fu abbandonato dalla Sollers (ex Severstal), che cambiò cavallo puntando su Ford. Torino, che puntava allora a produrre 300mila veicoli l’anno in Russia, aveva manifestato l’intenzione di procedere da sola all’investimento, avviando poco dopo negoziati con Sberbank come possibile finan- ziatore. La lettera di intenti di un anno fa, in base alla quale la banca dovrebbe rilevare una quota del 20% nel progetto, non ha per ora avuto seguito. L’intesa prevedeva di produrre 120mila Jeep l’anno in una fabbrica vicino a San Pietroburgo, con l’ipotesi (da valutare) di utilizzare un secondo impianto nei pressi di Mosca di proprietà della Zil; quest’ultima ipotesi sembra tramontata. Secondo Sberbank l’accordo è soggetto a revisione e potrebbe essere modificato per includere altre localizzazioni produttive. «Chrysler, produttrice della Jeep, ha espresso interesse per Tagaz e sta valutando la possibilità di produrre nel suo stabilimento. Chrysler ora sta svolgendo l’analisi tecnica delle condizioni della fabbrica per produrre a Rostov», si legge nel comunicato di Sberbank. Poiché la produzione dovrebbe riguardare soprattutto Jeep, è proprio Chrysler a gesti- re in prima battuta il negoziato.
Uno degli ostacoli sono le condizioni di Tagaz, che ha presentato istanza di fallimento lo scorso anno e «sta anche valutando altre opzioni per l’uso del suo impianto». «Sberbank è interessata a preservare le attività produttive della Tagaz, che per il periodo di transizione sta valutando l’alternativa di avviare la produzione di vetture della cinese Chery» prosegue l’istituto di credito.
La presenza di Fiat in Russia si è intanto quasi azzerata e la crescita di Chrysler non bastata a compensarla: nel 2012 il Lingotto ha venduto 8.600 unità (compresa Iveco) contro le 28mila del 2011; le consegne di Jeep sono più che raddoppiate da 2mila a 4.700 unità. Nel primi due mesi del 2013 il grupponel suo insieme ha visto la presenza più che dimezzata (-53%) da 2.400 a 1.100 unità vendute.