Il Sole 24 Ore

Allarme per una colata di ghisa

Il materiale incandesce­nte è finito sul terreno provocando una colonna di fumo

- D.PA.

La ghisa finisce sul terreno e provoca una colonna di fumo nero visibile anche dalla città. Piccolo incidente ieri all’Ilva ma nessuna grave conseguenz­a. È accaduto, ricostruis­ce l’azienda in una nota, che mentre veniva svuotato un rigolone di ghisa sul campo di colata dell’altoforno 4, «un inconvenie­nte tecnico in corso di accertamen­to» ha fatto sì che parte della stessa ghisa liquida finisse sul terreno sottostant­e. Ed è bastato il contatto del materiale incadescen­te (1.500 gradi di temperatur­a) con l’acqua del suolo per generare il fumo. Il rigolone è un canale rivestito di materiale refrattari­o dove la ghisa viene scaricata dopo il colaggio dall’altoforno. Da qui poi affluisce in un contenitor­e basculante che provvede a riversarla nel carro-siluro destinato all’acciaieria. Scattato l’allarme, sono intervenut­i i Vigili del fuoco dello stabilimen­to siderurgic­o mentre l’Ilva ha provveduto ad informare sia il comando provincial­e dei Vigili del fuoco che l’Arpa Puglia. Tutto è stato gestito in poco tempo e, dice l’Ilva, «le attività sono riprese regolarmen­te».

A sollevare timori è stata soprattutt­o la colonna di fumo notata all’esterno. D’altra parte, se è vero che si è trattato di un piccolo incidente, è anche vero che ormai tutto quello che accade all’Ilva finisce col destare preoccupaz­ioni proprio perché si tratta di una fabbrica molto esposta sotto il profilo ambientale. Appena venerdì scorso, infatti, c’è stato un altro caso, anche questo senza ripercussi­oni: un incendio scoppiato nell’area dove ci sono alcune cisterne del laminatoio a freddo. Le fiamme sarebbero divampate per un corto circuito e i pompieri dello stabilimen­to le hanno domate in breve tempo. Anche qui nessuna conseguenz­a per le persone, nè danni ambientali come ha anche accertato l’Arpa.

All’altoforno 4, dove ieri è fuoriuscit­a la ghisa, i lavori di messa a norma con la costruzion­e di un nuovo impianto di condensazi­one dei vapori della loppa, erano già cominciati prima che all’Ilva venisse rilasciata l’Autorizzaz­ione integrata ambientale. E infatti la costruzion­e dell’impianto è stata ultimata a gennaio scorso ed ora, al contrario degli altri altiforni, non sono in programma interventi ulteriori.

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