Bei finanzia la ricerca di Stm
Credito di 350 milioni di euro per gli stabilimenti di Agrate e Catania
Tra i diversi modi di sostenere la ricerca made in Italy (o comunque quella europea), ci sono anche i finanziamenti di Bruxelles. Ai quali si accede con gare e concorsi molto rigorosi, determinati in base a parametri specifici e stringenti determinati dalla concorrenza tra le diverse aziende della Ue.
In sostanza, chi presenta i progetti più attendibili, o almeno quelli che rispondono maggiormente ai paletti predeterminati a Bruxelles, in genere ottiene le "sponsorizzazioni" finanziarie maggiormente significative.
Non per niente ieri è stato formalmente annunciato dalla stessa Bei (Banca europea per gli investimenti) il perfezionamento del prestito "multicurrency" (cioè in valute di riferimento "miste") pari a circa 350 milioni di euro a favore di Stmicroelectronics (Stm) – società europea quotata nelle Borse Ue - per i programmi pluriennali di ricerca e sviluppo (R&s) del gruppo leader in Europa nei semiconduttori.
Il finanziamento è rimborsabile in ot- to anni. Il sostegno riguarda il ciclo completo delle attività di ricerca finalizzata alla realizzazione di nuovi dispositivi di potenza elettronici e sistemi micro-elettromeccanici: la ricerca, lo sviluppo dei prodotti e - ovviamente - l’integrazione dei risultati in sistemi integrati su un chip (microprocessore).
In particolare, gli investimenti riguardano gli impianti e gli stabilimenti di ricerca italiani di Agrate Brianza (vicino a Milano) e Catania in Sicilia.
La cooperazione con l’Unione europea si inserisce in una tradizione di collaborazione collaudata tra la Banca dell’Unione europea e la multinazionale Stm (con stabilimenti anche in altre parti del mondo, tra cui Singapore), con operazioni di "prestito finanziario" concluse in passato per le attività di ricerca sia in Italia sia in Francia. Nello specifico, le risorse andranno a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo per applicazioni a forte crescita (prodotti di potenza, Mems e sensori, microcontrollori, analogici avanzati e applicazioni per la sanità).
Intanto il gruppo – lo scorso 17 marzo – ha rimborsato, utilizzando liquidità disponibile, i residui 350 milioni di euro di "obbligazioni senior" a tasso variabile di una emissione originaria di 500 milioni di euro.
Sotto l’aspetto tecnico la linea di credito, alla quale la Stm non ha ancora fatto ricorso, è disponibile anche nell’importo equivalente in dollari statunitensi (per eventuali coperture sul rischio di cambio) e prevede la possibilità di erogazione dei fondi fino al settembre 2014, con scadenza finale di rimborso a otto anni dall’erogazione.