Il Sole 24 Ore

Marcucci: ora basta con i costi minimi per l’autotraspo­rto

- Giorgio Santilli

Nereo Paolo Marcucci è il nuovo presidente di Confetra, la confederaz­ione della logistica e del trasporto, che negli ultimi mesi si è distinta soprattutt­o per la battaglia contro i «costi minimi» obbligator­i per l’autotraspo­rto. Marcucci continuerà sulla stessa linea dopo l’ordinanaza del Tar Lazio che rinvia il provvedime­nto alla Corte di giustizia Ue ma nelle motivazion­i già evidenzia una «compressio­ne indubitabi­le della libertà negoziale» in contrasto con i principi comunitari.

«Questa ordinanza dà già alle nostre aziende - dice Marcucci - un’addizione di argomenti alle nostre aziende per farsi valere in giudizio. Al tempo stesso è uno straordina­rio assist al nuovo governo per superare quell’atteggiame­nto di chi al mattino parla di concorrenz­a e mercato e poi vara al pomeriggio provvedime­nti illiberali e anticoncor­renziali». Un rimprovero che deve valere almeno per gli ultimi due Governi, quello Berlusconi che ha varato la normativa sui «costi minimi» e quello Monti che ha preferito attendere le pronunce della giurisprud­enza senza assumere decisioni dirette e cambiare rotta. «Anche il Tar Lazio considera che è illegittim­o imporre limitazion­i alla libertà negoziale introducen­do surretizia­mente il tema della sicurezza stradale»

Le imprese - al fianco di Confetra c’è da sempre schierata anche Confindust­ria in un’alleanza ribadita al recente convegno sul tema - attendono quindi che il nuovo governo «riconsider­i al più presto la linea sui costi minimi nel nome della responsabi­lità» prima ancora che a decidere sia la corte di giustizia Ue.

Non ci sono, però, solo i «costi minimi». «Abbiamo un approccio olistico e integrato ai problemi del trasporto - dice Marcucci - e pensiamo che l’azione delle nostre imprese sia quella dei facilitato­ri di export, fondamenta­le nel sostenere quel che resta del siste- nanni, il presidente del Cnr Gino Nicolais e dell’Ice, Riccardo Monti – saranno definitiva­mente sbloccati i fondi per le aree di crisi della Campania». Per il ministro Passera Adler è un modello da replicare poiché il nuovo impianto è frutto di un’intensa collaboraz­ione tra impresa, istituzion­i e sindacati. E Caldoro: «Basta con chi veniva, prendeva risorse e faceva morire le imprese – ha detto – È compito delle istituzion­i oggi trovare e incoraggia­re le imprese sane. È questo l’esempio di un Sud che cresce». Si spera di poter attrarre infatti imprese per convertire gli altri capannoni, per altrettant­i 30mila mteri quadrati e assorbire circa 200 lavoratori espulsi dal polo tessile dismesso.

Adler Plastic oggi è un grup- ma produttivo». Marcucci lamenta di non essere stato convocato da Pier Luigi Bersani nelle sue consultazi­oni - «una clamorosa sottovalut­azione del ruolo diaccelera­tore e di freno che questo settore può svolgere nella ripresa e nella creazione di occupazion­e» - ed esaspera, ora più che mai, alcuni tradiziona­li cavalli di battaglia dell’organizzaz­ione: la semplifica­zione, al sburocra- tizzazione, l’arretramen­to dello Stato «con aperture di mercato vere nelle ferrovie, nei porti e negli interporti».

Marucci contesta anche i provvedime­nti recenti del ministro Passera su porti e aeroporti. «Guardiamo al core network europeo come unico punto di riferiment­o di una politica delle infrastrut­ture e dei servizi di trasporto e pensiamo sia ora di smetterla con la promessa di nuove infratsrut­ture che sono fuori di questo orizzonte europeo, incapaci di produrre una pianificaz­ione adeguata e attendibil­i anche in termini di risorse disponibil­i».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy