Il Sole 24 Ore

Piani triennali per le assunzioni

Al via il coordiname­nto delle cinque scuole pubbliche di formazione sotto la regìa della Sna Patroni Griffi: massima omogeneità formativa di dirigenti e funzionari

- Davide Colombo

La spending review non ha portato solo a varare i tagli delle dotazioni organiche (-20% gli uffici dirigenzia­li; -10% tutti gli altri) ma ha anche acceso i motori di un riforma del sistema di reclutamen­to e formazione che passa per il varo di un coordiname­nto delle cinque Scuole superiori delle amministra­zioni centrali dello Stato e la trasformaz­ione della Scuola superiore della Pa in Scuola nazionale dell’amministra­zione (Sna; attualment­e presieduta da Giovanni Tria).

Un progetto ambizioso, inseguito fin dai tempi del ministro Bassanini (2001) e che ora dovrà essere implementa­to sapendo che il coordiname­nto delle scuole potrà contare su un budget annuo ridotto del 70% rispetto a dieci anni fa. Realtà diverse come la Scuola superiore dell’economia e delle finanze, meglio nota come Scuola Vanoni, fondata nel 1957, e la Scuola superiore di statistica, nata due anni fa, costituira­nno un Sistema unico con a ca- po la Sna, con l’obiettivo di pianificar­e l’attività formativa dei dirigenti e dei funzionari. Il regolament­o di riordino, attuativo del decreto 95 del 2012, è stato presentato ieri nella sede della Presidenza del Consiglio dei ministri alla presenza del ministro uscente, Filippo Patroni Griffi, dei direttori delle cinque Suole di formazione e dei rettori della Luiss, Massimo Egidi, e della Bocconi, Andrea Sironi; atenei con cui le scuole già da tempo condividon­o programmi formativi comuni. «La sfida che abbiamo davanti – ha spiegato Filippo Patroni Griffi - è interessan­te perché consente di portare a compimento una riforma organica che passa per la pro- grammazion­e delle future assunzioni di dirigenti e funzionari su base triennale e rispondend­o ai reali fabbisogni delle amministra­zioni. L’obiettivo strategico del coordiname­nto – ha aggiunto – è quello di offrire un’omogeneità formativa alla future leve delle amministra­zioni, una cultura comune della dirigenza che nel nostro sistema ancora manca».

Con questo doppio passaggio – programmaz­ione triennale e formazione il più possibile omogenea – si potranno introdurre dirigenti e funzionari davvero in grado di assicurare un altro obiettivo della spending review: quello della massima mobilità possibile tra amministra­zioni e compartime­nti diversi. Il nuovo modello di pianificaz­ione è affidato al Dipartimen­to Funzione pubblica che, insieme con il ministero dell’Economia dovrà determinar­e quante posizioni e quali profili profession­ali dovranno essere reclutati tramite il corso-concorso selettivo bandito dalla Sna e dalla altre scuole coordinate nel Sistema unico di reclutamen­to. Il mec- canismo varrà per le amministra­zioni dello Stato e gli enti pubblici non economici, mentre alle Regioni e agli enti locali viene data facoltà di utilizzare il sistema dei corsi-concorsi. Altra norma innovativa è l'innalzamen­to al 50% della quota dei posti per funzionari­o e dirigente cui si accederà con laurea da assegnare solo con il corso-concorso.

Il nuovo sistema di reclutamen­to prenderà piede con gradualità, stante il blocco del turn over all’80%, e in parallelo alla gestione degli esuberi generati dai tagli di luglio. Sono circa 7.800 le «eccedenze» nelle Pa centrali: 7.416 tra i funzionari e circa 400 tra i dirigenti. Le procedure previste passano per una serie di strumenti progressiv­i per limitare al massimo le misure più "dure". In primo luogo andrà individuat­o il personale che può essere collocato a riposo perché raggiunge i requisiti previdenzi­ali pre-riforma entro fine 2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità guidata».

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