Piani triennali per le assunzioni
Al via il coordinamento delle cinque scuole pubbliche di formazione sotto la regìa della Sna Patroni Griffi: massima omogeneità formativa di dirigenti e funzionari
La spending review non ha portato solo a varare i tagli delle dotazioni organiche (-20% gli uffici dirigenziali; -10% tutti gli altri) ma ha anche acceso i motori di un riforma del sistema di reclutamento e formazione che passa per il varo di un coordinamento delle cinque Scuole superiori delle amministrazioni centrali dello Stato e la trasformazione della Scuola superiore della Pa in Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna; attualmente presieduta da Giovanni Tria).
Un progetto ambizioso, inseguito fin dai tempi del ministro Bassanini (2001) e che ora dovrà essere implementato sapendo che il coordinamento delle scuole potrà contare su un budget annuo ridotto del 70% rispetto a dieci anni fa. Realtà diverse come la Scuola superiore dell’economia e delle finanze, meglio nota come Scuola Vanoni, fondata nel 1957, e la Scuola superiore di statistica, nata due anni fa, costituiranno un Sistema unico con a ca- po la Sna, con l’obiettivo di pianificare l’attività formativa dei dirigenti e dei funzionari. Il regolamento di riordino, attuativo del decreto 95 del 2012, è stato presentato ieri nella sede della Presidenza del Consiglio dei ministri alla presenza del ministro uscente, Filippo Patroni Griffi, dei direttori delle cinque Suole di formazione e dei rettori della Luiss, Massimo Egidi, e della Bocconi, Andrea Sironi; atenei con cui le scuole già da tempo condividono programmi formativi comuni. «La sfida che abbiamo davanti – ha spiegato Filippo Patroni Griffi - è interessante perché consente di portare a compimento una riforma organica che passa per la pro- grammazione delle future assunzioni di dirigenti e funzionari su base triennale e rispondendo ai reali fabbisogni delle amministrazioni. L’obiettivo strategico del coordinamento – ha aggiunto – è quello di offrire un’omogeneità formativa alla future leve delle amministrazioni, una cultura comune della dirigenza che nel nostro sistema ancora manca».
Con questo doppio passaggio – programmazione triennale e formazione il più possibile omogenea – si potranno introdurre dirigenti e funzionari davvero in grado di assicurare un altro obiettivo della spending review: quello della massima mobilità possibile tra amministrazioni e compartimenti diversi. Il nuovo modello di pianificazione è affidato al Dipartimento Funzione pubblica che, insieme con il ministero dell’Economia dovrà determinare quante posizioni e quali profili professionali dovranno essere reclutati tramite il corso-concorso selettivo bandito dalla Sna e dalla altre scuole coordinate nel Sistema unico di reclutamento. Il mec- canismo varrà per le amministrazioni dello Stato e gli enti pubblici non economici, mentre alle Regioni e agli enti locali viene data facoltà di utilizzare il sistema dei corsi-concorsi. Altra norma innovativa è l'innalzamento al 50% della quota dei posti per funzionario e dirigente cui si accederà con laurea da assegnare solo con il corso-concorso.
Il nuovo sistema di reclutamento prenderà piede con gradualità, stante il blocco del turn over all’80%, e in parallelo alla gestione degli esuberi generati dai tagli di luglio. Sono circa 7.800 le «eccedenze» nelle Pa centrali: 7.416 tra i funzionari e circa 400 tra i dirigenti. Le procedure previste passano per una serie di strumenti progressivi per limitare al massimo le misure più "dure". In primo luogo andrà individuato il personale che può essere collocato a riposo perché raggiunge i requisiti previdenziali pre-riforma entro fine 2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità guidata».