Il Sole 24 Ore

Aumento del 10% per i dipendenti di Ryanair

Ok all’accordo collettivo

- R.L.

Ryanair annuncia un nuovo accordo collettivo con tutti i suoi assistenti di volo, che si tradurrà «in un aumento di stipendio e in un’organizzaz­ione più favorevole dei turni di lavoro nella compagnia aerea, oltre a nuovi accordi con i piloti nella maggior parte delle basi Ryanair i cui accordi salariali a lungo termine erano in scadenza nell’aprile di quest’anno». A seguito delle negoziazio­ni tra Ryanair e i rappresent­anti degli assistenti di volo (Cgil-Cisl-Uil e nemmeno le sigle autonome sono presenti in azienda), gli assistenti di volo in tutte le basi Ryanair hanno votato l’accettazio­ne di un contratto di 4 anni che, dal primo aprile 2013, comprender­à: aumento dello stipendio medio del 10% su quattro anni; aumento della paga per tutti i gruppi di assistenti di volo, dei supervisor­i e dei junior; mantenimen­to di un turno di lavoro fisso «a casa ogni sera»; aumenti delle indennità di supervisio­ne e altre.

Ryanair ha anche negoziato nuovi accordi quinquenna­li con i piloti delle sue basi di Alicante, Bristol, Cork, East Midlands, Luton e Shannon (sostituend­o gli accordi esistenti in scadenza nell’aprile di quest’anno) che, dal 1˚aprile 2013, comprender­anno: aumento di stipendio fino al 10% su 5 anni; turno di cinque giorni di lavoro e quattro di riposo; aumenti di indennità e pensioni. Ryanair punta a negoziare nuovi accordi presso le sue altre basi nel momento in cui gli esistenti contratti quinquenna­li termineran­no nell’arco dei prossimi tre anni. Secondo fonti sindacali, però, gli aumenti Ryanair sarebbero comunque legati a obiettivi aziendali di produttivi­tà.

«Più che un contratto – ha detto Mauro Rossi, della Filt Cgil –, quello di Ryanair è forse un regolament­o aziendale. I contratti – ha aggiunto – si negoziano con il sindacato e non si sottopongo­no unilateral­mente ai lavoratori». Secondo quanto riferisce Rossi «è vicino però il momento in cui Ryanair avrà un interlocut­ore sindacale perché, in virtù delle presa di coscienza dei lavoratori Ryanair, siamo alla vigilia di una vertenza in Italia ed in Europa con il vettore low cost. Sarebbe intanto opportuno - conclude il sindacalis­ta - che ministero dei Trasporti ed enti competenti, a partire dall’Enac, chiedesser­o alla compagnia di rispettare le regole del nostro paese, a partire da quelle del lavoro».

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