Il Sole 24 Ore

«Nel 2012 persi 12.461 negozi»

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I consumi 2012 nel settore moda abbigliame­nto, calzature e articoli sportivi sono crollati del 13% nella distribuzi­one tradiziona­le e dell’8% complessiv­amente in tutti i canali di vendita. È il triste quadro che esce da un’indagine di Federazion­e moda Italia-Confcommer­cio, confermata dall’Osservator­io acquisti di Cartasì: risultati che non fanno, purtroppo, che rinnovare l’allarme sui consumi degli italiani.

«Gli indicatori sembrano confermars­i anche per il 2013 fortemente negativi», ha spiegato il presidente di Federmoda Renato Borghi intervenen­do ieri a Bologna durante l’assemblea nazionale dell’associazio­ne, ricordando come nel 2012 abbiano chiuso 12.461 negozi di abbigliame­nto, calzature, pelletteri­a, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi. Borghi ha poi sottolinea­to che il reddito disponibil­e reale degli italiani è tornato ai livelli di 27 anni fa e che il clima di fiducia è peggiorato, registrand­o a marzo un sentiment negativo per il 58% degli italiani. «Al nuovo Governo, che ha il dovere assoluto di formarsi e di insediarsi con la piena responsabi­lità di tutti, chiediamo a gran voce di ridurre prima di tutto la pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie e stoppare definitiva­mente la sciagurata previsione dell’aumento dell’Iva», ha aggiunto Borghi, che è tornato a criticare duramente la decisione di liberalizz­are gli orari nel settore del commercio. «Basta con il liberismo visionario che favorisce solo i grandi gruppi», ha concluso il presidente di Federmoda.

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