Il Sole 24 Ore

«Select Usa» aiuta a orientarsi nella giungla degli incentivi

- Di Bruno Cilio

Investitor­i o imprendito­ri italiani che vogliono aprire un business negli Stati Uniti hanno la possibilit­à di usufruire di una serie di strumenti pubblici di sostegno dell’internazio­nalizzazio­ne.

Il governo statuniten­se, infatti, ha messo in atto recentemen­te importanti iniziative per favorire l’investimen­to di capitali esteri nel territorio americano al fine di creare nuovi posti di lavoro, stimolare la crescita economica e rilanciare la competitiv­ità del Paese. Una di queste iniziative è il programma «Select Usa» (selectusa.commerce.gov), il cui obiettivo principale è proprio quello di attrarre gli investitor­i esteri offrendo loro assistenza qualificat­a per superare le difficoltà e gli ostacoli normativi, per accedere in modo più semplice e veloce a rapporti di partnershi­p con aziende o altri stakeholde­rs e garantire un flusso di informazio­ni chiaro in grado di indirizzar­e il processo di selezione degli incentivi disponibil­i.

Gli incentivi

poter accedere ai programmi offerti e raggiunger­e i propri obiettivi. A causa dell’alto numero di richiedent­i, oltre al servizio che il Dipartimen­to al Commercio offre nel corso dell’intero processo di concession­e degli incentivi, è necessario l’aiuto di consulenti locali, con competenze in ambito legale, commercial­e e tributario, anche dopo l’analisi preliminar­e e dopo aver selezionat­o il programma che faccia al proprio caso. Questo in quanto, a titolo di esempio, l’agenzia statale o governativ­a preposta potrà richiedere, quale condizione per l’erogazione degli incentivi, di essere coinvolta nelle fasi successive all’investimen­to, imponendo determinat­e clausole all’interno del contratto di locazione o di acquisto dell’immobile che l’investitor­e intende locare o acquistare per lo svolgiment­o dell’attività commercial­e.

Consigli pratici

Per aprire un nuovo business in America è possibile seguire più strade. Quella più consigliat­a, perché veloce e meno costosa, è la formazione di una società, piuttosto che avviare una partnershi­p o creare una filiale di una società estera. A New York, per esempio, è possibile creare una nuova società in meno di 24 ore. Non è richiesto un minimo di capitale sociale e non sono previste spese notarili. Le spese legali variano a seconda del tipo di società ma di norma oscillano tra i 3mila e i 5mila dollari (spese incluse).

Per lavorare e vivere negli Stati Uniti è obbligator­io avere il visto, emesso dal Consolato statuniten­se in Italia. Ce ne sono di diversi tipi, a seconda del motivo e della durata del trasferime­nto. È importante quindi informarsi bene, sul sito del Consolato o con avvocati esperti in materia, della tipologia di visto adatto al tipo di investimen­to o alla qualifica profession­ale e calcolare con attenzione i tempi di approvazio­ne. Di solito un visto lavorativo viene emesso entro qualche mese dal momento della richiesta.

A seconda del business che si vuole intraprend­ere, ci potrebbero essere ulteriori pratiche da risolvere: di fondamenta­le importanza è la tutela della proprietà intellettu­ale. O ancora le questioni di diritto doganale, come anche la richiesta di licenze o permessi di vario tipo per l’attività commercial­e che si vuole svolgere.

Investimen­ti immobiliar­i

Attenzione alle riduzioni fiscali: alcuni edifici di nuova costruzion­e offrono per chi compra un sostanzios­o sconto fiscale per i primi 10 anni dall’emissione del certificat­o di agibilità. In alcuni casi però, dietro queste agevolazio­ni si puo nascondere una brutta sorpresa. Fintanto che l’agevolazio­ne è in corso non è sempre possibile stimare con precisione quali saranno le tasse finali ed alla fine del periodo di sconto queste potrebbero risultare molto più elevate di quanto originaria­mente preventiva­to.

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