Euro ai minimi da quattro mesi
Moneta unica a quota 1,28 dollari
Neanche due mesi fa il rendimento sul Bund tedesco decennale sfiorava la soglia dell’1,7% e l’euro toccava il suo massimo da inizio anno a quota 1,3640 dollari. Livelli molto alti che avevano fatto suonare il campanello d’allarme per i possibili contraccolpi sulle esportazioni delle economie più deboli dell’Eurozona. Ora il pericolo è decisamente meno impellente visto che l’euro da allora si è nettamente ridimensionato arrivando, nella seduta di ieri, a scendere sotto quota 1,28 dollari ai minimi da quattro mesi.
Questo fatto tuttavia non è l’effetto di un positivo ribilanciamento dei tassi di cambio dopo le "guerre valutarie" dei mesi scorsi. L’euro infatti è sceso soprattutto perché, come testimonia la recente impennata degli spread, sui mercati si è riaffacciato lo spettro dell’implosione della moneta unica. Un fantasma che il governatore della Bce Mario Draghi, dotando la Bce della facoltà di acquistare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà, aveva contribuito ad allontanare ma che è tornato ad aleggiare sui mercati. Soprattutto dopo la caotica gestione dell’emergenza Cipro, risolta con un prelievo forzoso sui depositi oltre 100mila euro. Un precedente che preoccupa. Soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem che ha aperto esplicitamente la porta all’adozione del "modello Cipro" in caso di futu- re altre crisi. Nonostante le smentite, le parole di Dijsselbloem pesano come macigni sui mercati. Il timore che alimentano è infatti quello della fuga dei depositi dalle banche dei Paesi periferici. Un fenomeno che, se si concretizzasse, rischierebbe di aggravare ulteriormente una crisi già pesantissima.
L’Italia, in questa fase, è l’osservato speciale alla luce della situazione politica sempre più incerta dopo le inconcludenti consultazioni del leader Pd Bersani. Tutti questi fattori, conditi con un quadro macroeconomico non certo incoraggiante nell’area euro, fanno dire a più di un analista che la discesa dell’euro è destinata a continuare almeno fino a 1,26 dollari.