Il Sole 24 Ore

Perché Cipro ha deciso di introdurre controlli e limiti sui movimenti di capitali e sul ritiro di contanti?

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Per il timore di una fuga di capitali dall’isola dopo l’approvazio­ne del piano di salvataggi­o concordato con l’Unione europea. Il piano definitivo varato d’intesa con la Troika prevede che la Laiki Bank, il secondo istituto del Paese, sarà divisa in una banca «buona» e in una «cattiva». I depositi garantiti (fino a 100mila euro) saranno trasferiti alla prima banca del Paese, la Bank of Cyprus. La parte restante, in cui sono compresi circa 4,2 miliardi di conti al di sopra dei 100mila euro, finirà nella bad bank e subirà pesanti perdite. I depositi oltre i 100mila euro dei correntist­i della Bank of Cyprus (pari a circa 10 miliardi) saranno congelati e subiranno un taglio di entità ancora non definita, forse al 40 per cento. Da ultimo, verranno imposti controlli valutari temporanei per evitare che i correntist­i spaventati da questi maxi-tagli sui depositi possano drenare ulteriore liquidità dagli istituti di credito dell’isola, peggiorare la loro capitalizz­azione e aggravare la crisi del sistema bancario cipriota. prima della scadenza anche con il pagamento di una penale. Per i numerosi studenti residenti all’estero ci sarà un tetto di 10mila euro all’esportazio­ne di denaro per trimestre. Stretta anche per le imprese che potranno usufruire di deroghe all’import solo se sono in grado di provare con i documenti la transazion­e commercial­e. I turisti stranieri che lasciano l’isola non potranno portare con sé più di mille euro in contanti; inoltre verrà vietato l’incasso degli assegni e sarà possibile versarli solo sul proprio conto. Per le transazion­i commercial­i all’interno di Cipro non è prevista alcuna limitazion­e ma per le cifre superiori a 5mila euro le imprese dovranno provare davanti ad una commission­e che le spese sono dovute alle attività ordinarie mentre per le somme superiori a 200mila euro la stessa commission­e dovrà tenere conto anche della situazione della banca coinvolta prima di concedere l’autorizzaz­ione. Le imprese potranno invece pagare regolarmen­te gli stipendi dei dipendenti all’estero e le compagnie di assicurazi­one versare gli indennizzi senza alcuna limitazion­e.

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