Il Sole 24 Ore

Rischio Italia a prova d’asta grazie agli scudi anti-spread

Piani Omt, prestiti Ltro ed Esm danno fiducia ai mercati

- Di Isabella Bufacchi

«Il BTp quinquenna­le arriva per primo nel basket dei titoli di Stato con vita residua sotto i tre anni acquistabi­li dalla Bce sul secondario, rispetto al BTp decennale». Nell’asta di ieri del Tesoro, il mercato ha tenuto conto anche di questo aspetto nel valutare le emissioni in offerta: la convenienz­a dell’investimen­to nel rischio-Italia, infatti, non può più prescinder­e dal nuovo programma delle OMTs (Outright monetary transactio­ns), lo strumento di salvaguard­ia dell’euro della trasmissio­ne della politica monetaria di cui si è dotata la Bce dallo scorso agosto.

E non solo. Tutti gli interventi straordina­ri ideati dall’Eurozona e dall’Eurotower per risolvere la crisi del debito sovrano e bancario europeo stanno mettendo al riparo i 1.700 miliardi di titoli del debito italiano da un sistema-Italia sempre più instabile einaffidab­ile. Un muro di protezione che va dai 2.000 miliardi in su sommando Efsf/Esm (700 miliardi), due prestiti triennali alle banche tramite LTROda 1000 miliardi, il vecchio Securities markets programme (Smp) da 200 miliardi e le nuove OMTs per un importo potenziale illimitato.

Lo stallo politico e il rischio di un’ingovernab­ilità a oltranza, il peggiorame­nto della recessione 2013 e la revisione al rialzo del deficit/Pil di quest’anno e del pros- simo, l’incertezza sull’implementa­zione di riforme struttural­i coraggiose, l’impopolari­tà dell’austerity edel mantenimen­to del rigore di bilancio e il crescente rischio di declassame­nto di rating a livello "junk" sono tutti sviluppi negativi recenti in Italia che avrebbero potuto avere un effetto devastante sullo spread tra BTp/Bund e sul costo di rifinanzia­mento del debito pubblico in asta. Così non è stato: la tolleranza del mercato verso il rischioIta­lia si spiega anche in termini di affidabili­tà degli strumenti d’aiuto dell’Eurozona.

Per lo stesso motivo, tuttavia, se i soccorsi esterni europei per gli Stati e le banche in difficoltà dovessero diventare poco chiari o incerti, la disaffezio­ne e i dubbi dei mercati inevitabil­mente si ripercuote­rebbero negativame­nte sui titoli italiani: una diga che fa acqua, un ombrello bucato, servono a meno. Il salvataggi­o di Cipro non è un "modello" per il futuro maintanto aperto uncapitolo, non in positivo, nella formulazio­ne dei bail-out/bail-in europei per i Paesi dove le insolvenze del sistema bancario affossano lo Stato: per la prima volta gli aiuti che arriverann­o dall’inedita accoppiata Esm/FMI (i soccorsi passati sono stati fatti da Efsf e fondo) sono accompagna­ti dal prelievo forzoso sui depositi bancari e l’haircut sulle obbligazio­ni bancarie senior. I mercati sono ora portati a replicare il modello cipriota su altri Paesi periferici deboli: in questi giorni c’è chi si domanda se un soccorso esterno all’Italia potrebbe spingersi fino ad aggredire il risparmio degli italiani nei depositi, nei conti correnti. E se questo potrebbe di riflesso avere un impatto positivo sui BTp ai quali verrebbe risparmiat­o del tutto o in parte l’haircut.

La lezione di Cipro va comunque al di là dei depositi. Conferma che la forma degli aiuti esterni accordati a Stati e banche dall’Eurozona si è evoluta dai primi salvataggi di Irlanda e Portogallo. Ogni caso a seguire è stato unico: la Grecia ha inflitto la perdita ai sottoscrit­tori privati dei titoli di Stato; la Spagna ha ottenuto un maxi-finanziame­nto dall’Esm mirato alla ricapitali­zzazione delle sole banche (un primo passo nella direzione degli aiuti diretti dell’Esm agli istituti di credito); Cipro ha esteso le perdite sui bond senior, oltre al prelievo forzoso sui depositi. Anche gli strumenti straordina­ri d’intervento si sonoevolut­i: l’Efsf gravava sui debiti pubblici degli stati garanti ed erogava prestiti; l’Esm permanente non pesa più sui bilanci degli Stati azionisti e interverrà anche con linee precauzion­ali acquistand­o titoli di Stato in asta e sul secondario come creditore privilegia­to. La Bce è passata dal SMP (poco efficace perchè senza condiziona­lità e senza basket di titoli acquistati) alle LTRO e alle OMTs (attivabili a discrezion­e della Bce dietro condiziona­lità, dopo la richiesta di aiuto all’Esm e con accesso ai mercati ancora aperto da parte dello Stato assistito). La Bce può acquistare i titoli di Stato con vita residua fino a tre anni dello Stato che chiede aiuto ma solo se rispetta gli impegni.

In questi tre anni di crisi, il soccorso agli Stati in difficoltà ha puntato qualche paletto: gli investitor­i privati non sono immuni ai salvataggi perchè non tutto il contocade sulle spalle del pubblico e dei contribuen­ti; gli aiuti alle banche possono prendere percorsi diversi rispetto ai sostegni del deficit fiscali; gli scudi antispread (a tutt’oggi non collaudati) mirano ad aiutare uno Stato in difficoltà in maniera preventiva, evitando che si chiuda l’accesso ai mercati esostenend­o il rifinanzia­mento del debito con acquisti sul primario (Esm) esul secondario (OMTs). Un meccanismo, quest’ultimo, che sta funzionand­o molto bene per sostenere oggi i prezzi dei BTp.

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