E le stelle stanno a guardare
to o in parte, il giudizio dato nel 2011. La materia è delicata, investe, come lei ricorda, la Costituzione, e ogni cambiamento deve essere ben meditato. E sottratto alla contingenza del dibattito politico. L’articolo 68 della Carta fondamentale fu modificato nel 1993, sull’onda dell’indignazione conseguente lo scandalo di Tangentopoli: in pratica oggi la (più ristretta) immunità prevede che Senato e Camera non possano fermare l’arresto di un parlamentare come conseguenza di una sentenza irrevocabile di condanna. Lei allarga il discorso, parlando di un privilegio di cui gode la "casta" dei politici. E qui il problema si fa più complesso, chiamando in causa la grande discussione avvvenuta in seno all’Assemblea costituente, dove emerse chiaro il
INSIDER Carlo Festa profilo dell’immunità come garanzia democratica anche nel senso di bilanciamento dei poteri tra potere legislativo e potere giudiziario. Dunque, cautela nel ridurre l’immunità a privilegio di "casta". Del resto, una fonte autorevole come l’ex presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, ha scritto che questo principio, dai tempi della Rivoluzione francese, ha garantito che «la persona dei deputati non fosse subordinata alla volontà di poteri diversi da quello rappresentativo della sovranità nazionale». Cioè del Parlamento. Sono tante e spesso taciute, le vicende di italiani detenuti all’estero nel sostanziale immobilismo delle nostre istituzioni. Storie di sbagli a volte gravi, a volte ingenui, ma soprattutto drammi di famiglie lasciate sole nella disperazione, cui non vengono aperti neppure i cancelli del consolato, figurarsi poi i battenti di Montecitorio o Palazzo Madama. Qui sta l’innegabile sproporzione con l’enorme rilievo dato alla vicenda dei Marò, per il quale lo Stato italiano si è speso tantissimo e a ragione, visto che da una sua lacuna normativa, tardivamente e forse malamente colmata, è originato il caso umano e diplomatico. Lo spostamento della giurisdizione dalla Corte del Kerala, dove risiedono i parenti dei due pescatori uccisi, a quello di Nuova Dehli, le licenze premio, il trattamento detentivo di favore, sono tutti privilegi che indicano la natura "speciale" di questi cittadini rispetto ad altri loro connazionali. Un trattamento legittimato dal fatto che essi non operavano come privati, ma nella veste di militari in missione. Tuttavia, proprio in virtù dei favori concessi dalle Autorità indiane, che sono costati loro l’impopolarità dell’opinione pubblica, non era ammissibile lo strappo diplomatico. Per l’Italia è stata una figuraccia figlia anche della demagogia nazionalistica di alcune forze politiche, nonché dell’ovvia pressione degli ambienti militari, che ha portato, in ultima istanza, alle dimissioni del Ministro Terzi. Avrebbe egli fatto meglio a cedere il posto prima, se si considerava inadeguato al compito. Fare politica significa anche saper chinare il capo e incassare le sconfitte.
LA CHIAVE A STELLA Luca Orlando Il calo dello 0,2% a gennaio è un’ulteriore evidenza della crisi dei consumi e delle difficoltà delle famiglie