Maxi-attacco spam rallenta il web globale
Su internet è in corso un attacco di spam senza precedenti che ha congestionato il web creando problemi a molte infrastrutture. L’attacco, secondo quanto ha scritto il New York Times, è legato allo scontro fra l’organizzazione no profit Spamhaus, che combatte appunto lo spam, e il server olandese Cyberbunker (la sua sede è in un ex bunker della Nato).
Spamhaus ha aggiunto alla sua lista nera quella dei server che ospitano contenuti non chiari, tra i quali Cyberbunker. La società di hosting olandese si è difesa: sul sito vengono ospitati tutti i contenuti tranne quelli legati alla «pedopornografia e al terrorismo». Un chiarimento che non è servito a cambiare la posizione di Spamhaus e che ha scatenato la ritorsione: Cyberbunker ha inondato i server dell’organizzazione no profit con "Distributed denial of service" (Ddos), cioè risposte a false richieste inviate dal sito che non si vuole lasciare in condizione di operare. Un attacco con flussi di dati di 300 miliardi di bit al secondo indirizzati verso il sito dell’organizzazione. «Si tratta del maggiore attacco mai denunciato pubblicamente dalla storia di internet» ha detto al quotidiano newyorchese Patrick Gilmore del provider di contenuti Akamai Networks. Cyberbunker si è spinta oltre e dopo il primo attacco del 19 marzo ne sono seguiti altri, che hanno puntato anche ai Domain name system, una delle infrastrutture chiave della rete.