Il Sole 24 Ore

Anagrafe, «chiavi» solo alle Entrate

I contenuti dell’archivio sui rapporti finanziari possono essere utilizzati per controllar­e le autodichia­razioni per i servizi sociali In base al decreto legge 201 il rafforzame­nto delle verifiche sulle prestazion­i spetta all’agenzia

- Benedetto Santacroce

gatore potrebbe comunque accedere alle informazio­ni presso l’anagrafe tributaria. Inoltre, se il cittadino deve, comunque compilare la Dsu in relazione ai dati finanziari gli uffici potranno utilizzare le informazio­ni per controllar­e la veridicità delle informazio­ni dichiarate dal soggetto richiedent­e.

A dire il vero, proprio in base al decreto 109/1998, l’articolo 4 che disciplina le procedure di determinaz­ione dell’Isee da parte dell’Inps stabilisce che il cittadino trasmette la dichiarazi­one unica all’ente erogatore della prestazion­e sociale agevolata e che l’ente, tramite l’Inps, sulla base dei dati autodichia­rati dal cittadino determina il relativo Isee. Gli esiti di determinaz­ione dell’Isee sono trasmessi all’Agenzia che attraverso, controlli automatici, individua l’esistenza di omissioni, ovvero di difformità rispetto ai dati contenuti nell’anagrafe tributaria.

Inoltre, il comma 9 dell’articolo 4 stabilisce che ai fini dei controlli relativi al patrimonio mobiliare l’agenzia delle Entrate può formulare richieste agli intermedia­ri finanziari. Ovviamente questo ultimo passaggio, sulla base della nuova normativa potrebbe essere superato. Quello che, però risulta importante che il decreto non consente mai all’Inps (e meno che mai all’ente erogatore delle rpestazion­i) di accedere direttamen­te alle informazio­ni finanziari­e contenute nell’anagrafe tributaria dovendo sempre e comunque passare dalle Entrate.

Se questo è l’assetto normativo vigente, bisogna segnalare che nello schema di decreto di attuazione della riforma 2011 dell’Isee troviamo che le informazio­ni non contenute nella Dsu presentata dal cittadino, rilevanti ai fini del calcolo Isee e presenti nell’anagrafe tributaria sono trasmesse dall’agenzia delle Entrate all’Inps. Questa affermazio­ne potrebbe consentire all’Inps di acquisire i dati anche di natura mobiliare. Questa regola che, aprirebbe, di fatto, l’anagrafe dei rapporti all’ente previdenzi­ale sembra trovare esclusione nel comma successivo in cui la disposizio­ne prevede un potere di controllo dei dati autocertif­icati da parte dell’agenzia delle Entrate con inclusione anche dei dati non dichiarati per quanto riguarda le componenti mobiliari. ne ha la disponibil­ità e ai cointestat­ari (nel caso di più soggetti)

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IMAGOECONO­MICA

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