Il Sole 24 Ore

Ecco la lista per il cda delle Generali

Per le quote rosa il ceo di Alliance Healthcare Barra, l’avvocato Figari e l’economista Pucci

- L. G. Mar. Man.

Il "listone" per il nuovo vertice delle Generali, espression­e dei grandi soci, è pronto. Ieri, in serata, è stata trovata l’intesa sui dieci candidati al board del Leone. Si tratta dell’atto conclusivo di un percorso da tempo avviato dagli azionisti del gruppo assicurati­vo per rivedere la governance della compagnia di Trieste ed allinearla ai più alti standard internazio­nali.

Si è partiti ancora nel 2007 quando si è deciso di fare entrare nel cda le prime figure im- prenditori­ali, Francesco Gaetano Caltagiron­e e Leonardo Del Vecchio. Quindi, nel 2010, si è tolto al presidente il ruolo esecutivo. E nel triennio successivo si è passati da uno a due amministra­tori delegati e si è snellito il board portandolo a 15 membri dai 20 di partenza. Ora si è arrivati al disegno conclusivo: un cda che porti linearità tra le responsabi­lità e che possa contare su solide figure profession­ali.

Il tutto inserito in un forte ridimensio­namento delle poltrone: 11. Abbastanza per rappresent­are in maniera equilibrat­a gli interessi degli azionisti e sufficient­i per dare ampio spazio ai consiglier­i indipenden­ti. «Portare figure profession­ali di standing internazio­nale e di qualità al servizio di grandi società italiane e in Assicurazi­oni Generali – percorso condiviso con gli altri azionisti - è il nostro fermo convincime­nto per migliorare la governance e la performanc­e delle società partecipat­e», dicono da Mediobanca.

E in quest’ottica, si spiegano buona parte delle scelte fatte. Come è noto, è stata confermata la presidenza a Gabriele Galateri, così come le deleghe da amministra­tore delegato a Mario Greco. Inoltre, i vice presidenti, saranno ancora una vol- ta due, ossia Vincent Bolloré e Caltagiron­e. Loro, assieme a Clemente Rebecchini e a Lorenzo Pellicioli, saranno peraltro i rappresent­anti diretti dei soci in consiglio. Mentre tra gli indipenden­ti resta Paolo Scaroni ed entrano Ornella Barra, Alberta Figari e Sabrina Pucci. Scaroni e Barra sono stati scelti poiché entrambi sono importanti manager riconosciu­ti a livello internazio­nale. Uno, infatti, è amministra­tore delegato dell’Eni, mentre Barra, che per la prima volta ha deciso di accettare un incarico in Italia, è ceo di Alliance Healthcare, di cui è anche azionista di controllo assieme al compagno Stefano Pessina. Alberta Figari è un importante avvocato 7È l’organizzaz­ione interna d’impresa, che regola le relazioni fra i soggetti che a diverso titolo intervengo­no nello svolgiment­o dell’attività e che punta a tutelare i diversi interessi coinvolti. L’obiettivo di una buona governance è quello di affidare la gestione dell’impresa alle persone più adatte, tutelando nel contempo gli interessi di soci, creditori sociali e dipendenti. della piazza milanese (il profilo in parte ricorda quello dell’avvocato Pedersoli che nell’attuale cda è espression­e di Intesa Sanpaolo), già partner di Clifford Chance dal 1997 e specializz­ata in corporate finance e capital markets ma anche in operazioni di M&A. Pucci, invece, è docente di Economia alla facolta di Roma Tre, esperta in tematiche di "contabilit­à" assicurati­va.

Resta, infine, una poltrona per i soci di minoranza che potenzialm­ente verrà opzionata da Assogestio­ni. In virtù di ciò, è plausibile pensare che verrà riconferma­ta Paola Sapienza.

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