La sfida italiana tra i big delle Tlc
Calo dei consumi e regolamentazione pesano sul settore
Fra fibra ed Lte non si può dire che manchino le possibilità di trovare nuove opportunità di business e di crescita. Al momento però il mercato delle Tlc in Italia sta mostrando tutte le difficoltà di un settore alle prese da una parte con il calo dei consumi e dall’altro con una regolamentazione che fa discutere, in Italia e all’estero (il Berec ha da poco sposato le preoccupazioni della Commissione Ue per le tariffe di terminazione, il cui calo previsto dall’Agcom per il 2013 e 2014 è ritenuto troppo blando).
Nessuno si sbilancia in commenti ufficiali, ma per il 2012 i ricavi lordi del mercato della telefonia fissa potrebbe risultare attorno al 5%, mentre quello mobile in una forbice compresa fra il 5 e l’8 per cento. E così, stando alle ultime cifre riportate nella relazione Agcom fra fisso e mobile potrebbero mancare all’appello 2,6 miliardi di euro rispetto ai 41 circa totali.
Per ora la crisi è resa evidente dalle prospettive occupazionali (700 esuberi per Vodafone e si veda a lato per Telecom) e dai numeri dei bilanci dei big. Nel 2012 i ricavi domestici del gruppo Tele- I ricavi da servizi nel mobile in Italia. Valori in milioni di euro Ricavi da Servizi mobili
Tim
Vodafone
Wind
3 Italia*
2012
Var. yoy % com Italia (17,9 miliardi) sono scesi del 5,8 per cento. Anche per Wind i ricavi totali sono scesi a 5.427 milioni di euro, -2,6% rispetto al 2011, ma +2% al netto del taglio della tariffa di terminazione, mentre 3 Italia ha comunicato due giorni fa dati in controtendenza: 1,965 miliardi (+10%) con un Ebit comunque attestato a 0,5 milioni rispetto ai 5,8 del 2011.
Intanto, mentre si attendono i futuri frutti della strategia Ue sulle reti broadband, il mobile, colpito dai tagli delle tariffe di terminazione resta il terreno di battaglia più aspro. E anche più sottoposto alla crisi. I ricavi da servizi dei tre big Vodafone, Telecom e Wind hanno registrato una calo di 1,5 miliardi: Vodafone, con 6,43 miliardi di ricavi a fine 2012, ha ceduto il 9,8%; -9% per Tim (6,14 miliardi); -4,4% per Wind (3,67 miliardi).