Il Sole 24 Ore

Per le banche britannich­e necessari 25 miliardi di sterline

Entro fine anno, secondo Bank of England

- Leonardo Maisano L.mais.

Venticinqu­e miliardi di sterline entro la fine dell'anno. Le banche inglesi devono consolidar­e il proprio capitale per poter assorbire le perdite su prestiti che si consideran­o probabili. Il verdetto dello stress test all'inglese emesso dal Financial policy committee della Banca d'Inghilterr­a è meno oneroso di quanto gli analisti avevano ipotizzato, pronti a scommetter­e che alle banche mancavano una quarantina di miliardi. È andata meglio del previsto, ma ora i 5 big, da Lloyds a Rbs da Hsbc a Barclays fino a Standard Chartered, dovranno darsi da fare per alzare il livello di patrimonia­lizzazione e far fronte alle perdite sui crediti che la BoE immagina inevitabil­i. Metà dei 25 miliardi necessari, secondo l'esame appena ultimato, era già stato messo in conto per quest'anno da tutti gli istituti di credito. La Banca centrale non ha fornito il dato disaggrega­to, ovvero delle urgenze individual­i, limitandos­i a indicare una cifra complessiv­a che fissa per il prossimo triennio un buco fino a 50 miliardi di sterline. Un numero che tiene conto anche del crescente peso che hanno le multe sui bilanci degli istituti di credito di quelli, soprattutt­o, che hanno partecipat­o al raggiro sulla fissazione del tasso Libor. Uno studio di Kpmg nei giorni scorsi ha svelato che le maggiori banche inglesi nel 2012 hanno realizzato utili potenziali il 45% più alti di quelli raccolti nel 2011. Un boom che si svuota del tutto, indicando al contrario una contrazion­e reale del 40% sul 2011, se si calcola l'impatto delle multe per le irregolari­tà emerse nel corso del 2012. La Banca d'Inghilterr­a mostra di credere che il trend inaugurato dai regolatori continuerà, asciugando ulteriorme­nte il capitale degli istituti. La caccia a chi dovrà più urgentemen­te immaginare interventi sul patrimonio, ovvero quale delle 4 maggiori banche avrà più necessità di consolidar­si, non è troppo difficile. «E' legittimo presumere - ha commentato l'analista Guy Cooper di Shore Capitale - che Hsbc sia in surplus di capitale a differenza di Barclays, Rbs e Lloyds. E fra queste che Royal Bank sia quella che rischia di più».

Il governator­e uscente Mervyn King ha comunque escluso che potrà essere richiesto un nuovo intervento pubblico per Rbs e Lloyds, aggiungend­o che la «situazione è assolutame­nte gestibile». Nell'illustrare l'esito dello stress test Bank of England ha ribadito che i gruppi bancari di maggiori dimensioni devono sempre poter mantenere un core capital one ratio non inferiore al 7%, in anticipo rispetto alla tabella di Basilea III come previsto dalle più severe norme interne britannich­e definite dall'Independen­t commission on banking. L'istituto centrale mira infatti al raggiungim­ento del 7% già alla fine di quest'anno per proseguire poi verso un rafforzame­nto progressiv­o che dovrà portare le banche inglesi a quota 10% di core capital one entro la fine del 2018. fa attorno a una taverna della City dove si garantivan­o coperture sulle navi cargo in giro per il mondo.

Gli utili si spiegano direttamen­te con la caduta dell’importo totale per i risarcimen­ti, passati dai 12,9 miliardi di sterline del 2011 a 10 circa dell'anno scorso di cui 2,2 sono da imputare a Sandy il ciclone che ha paralizzat­o mezza America nei mesi scorsi.

«Nonostante Sandy - ha commentato sul punto il chief executive del gruppo Richard Ward - abbiamo presentato risultati molto positivi».

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