Il Monte al test dei conti del 2012
Oggi il cda sul bilancio - Gli analisti stimano una perdita tra i 2,1 e i 2,3 miliardi
Il valore delle azioni Monte Paschi di Siena torna sotto i 20 centesimi, più per la nuova i mpennata dello spread che per le aspettative sui conti 2012, oggi all’esame del consiglio d’amministrazione di Rocca Salimbeni.
Dopo aver perso 4,6 miliardi nel 2011, come conseguenza principalmente delle massicce svalutazioni degli avviamenti, Banca Mps si appresta a varare il progetto di bilancio dell’anno scorso, il primo della gestione Profumo-Viola, su cui pesa la perdita di 730 milioni (al lordo dell’effetto fiscale) provocata dai prodotti strutturati Alexandria, Santorini e Nota Italia, al centro delle inchieste della magistratura senese sulla vecchia gestione del gruppo (vedere altro servizio).
L’effetto patrimoniale della perdita emersa solo negli ultimi mesi è già stato sterilizzato aumentando di 500 milioni i Monti bond sottoscritti dal ministero dell’Economia a fine febbraio. Si tratta di 4,071 miliardi di aiuti pubblici, a titolo oneroso (9% d’interesse iniziale, che salirà fino al 15%), comprensivi degli 1,9 miliardi di ex Tremonti bond da restituire e di 171 milioni d’interessi dovuti per il 2012 su questi titoli. Si tratta, a conti fatti, di 2 miliardi di nuova finanza che consente al Montepaschi di rispettare i parametri patrimoniali (9% di Core Tier 1) richiesti dall’Autorità bancaria europea.
Sul conto economico 2012, i 730 milioni persi per le operazioni strutturate del 2008-2009 si sommano al risultato negativo dei primi nove messi registrato dal gruppo (1,66 miliardi per effetto ancora di svalutazioni degli asset immateriali) e spingono gli analisti a prevedere un rosso compreso tra 2,1 e 2,3 miliardi per l’intero esercizio, dopo 1,9 miliardi di rettifiche su crediti. Con la prospettiva che la situazione cambi in positivo già quest’anno.
Grandi alternative, del resto, non ci sono: il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola entro giugno devono convincere la Commissione europea sulla validità del piano industriale, o "piano di redditività" come lo chiamano a Bruxelles, e sul bilancio 2013 sono impegnati a trovare i 400 milioni necessari a pagare gli interessi sui Monti bond, evitando l’ingresso dello Stato nel capitale della banca. Almeno per il momento. Rocca Salimbeni sta facendo il possibile per imboccare la strada del rilancio, a cominciare dal taglio dei costi che procede a ritmo più sostenuto del previsto (gli esodi volontari superano di 660 unità gli obiettivi di piano). Ma nella valutazione del mercato incidono soprattutto l’andamento dello spread (tornato sopra i 350 punti) e i 23 miliardi di Btp in portafoglio.
Sulla debacle di Borsa, dove ieri il titolo senese è stato sospeso al ribasso e poi ha chiuso in calo di oltre 4 punti percentuali, in buona sostanza ha pesato il "rischio Paese" più che le l’attesa per i conti. Dal bilancio, insomma, nessuno si aspetta grandi sorprese.