Relitto Concordia, risorse in attesa
Il Governo trova 73 milioni ma il Cdm di ieri non affronta il dossier
Sul tavolo del Governo l’ultimo viaggio della Costa Concordia. L’Esecutivo uscente tira fuori dal cilindro dei contratti di programma quadro quasi 73 milioni di euro da destinare allo smaltimento del relitto e alla contestuale riqualificazione del porto di Piombino. Sito scelto con una delibera dell’8 marzo scorso per rottamare la nave da crociera naufragata al Giglio.
Al consiglio dei ministri di ieri, però, il nodo sull’utilizzo delle risorse stanziate non è stato sciolto. Da una parte il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che con il suo schema di decreto legge pone al centro lo smaltimento del relitto secondo il rispetto degli standard e dei regolamenti europei e la bonifica ambientale dell’area del porto toscano. Dall’altra parte c’è la proposta del ministro dello Sviluppo economico che punta alla riqualificazione industriale e occupazionale dell’intera area siderurgica che ruota intorno porto di Piombino. Una volta sciolto il nodo sulle risorse finanziarie l’accorpamento dei due decreti non dovrebbe essere complesso. Tutti e due i provvedimenti, infatti, pescano le risorse dalla delibera Cipe 1/2006 per l’Accordo di programma quadro «Per gli interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri presenti all’interno dei Siti di bonifica di interesse nazionale di Piombino e Napoli Ba- gnoli - Coroglio e per lo sviluppo di Piombino attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture» del 21 dicembre 2007.
Nel dettaglio: 5 milioni a testa arriverebbero dai ministeri dell’Ambiente e quello delle Infrastrutture; 20 milioni dall’autorità portuale di Piombino; 6,9 milioni come quota della Regione Toscana, cui se ne aggiungerebbero altri 10,8 stanziati con la legge 426/98 per finanziare la bonifica dei siti inquinati; 25 milioni dal Comune di Piombino. I due provvedimenti urgenti concordano anche sulla necessità di affidare l’operazione di smaltimento della Concordia e di riqualificazione del porto di Piombino a un Commissario straordinario che durerà in carica 12 mesi senza percepire alcune gettone.
Altro punto di contatto è l’applicazione per la prima volta del decreto sviluppo del giugno scorso che consente al Governo di procedere dalla dichiarazione di area in situazione di crisi aziendale complessa. Il che consente al Mise di adottare specifici progetti di riqualificazione industriale muovendosi nel quadro della strategia europea per la crescita e per sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Ma se da una parte Clini mette al primo posto l’uso delle risorse per lo smaltimento della Concordia e soprattuto la bonifica ambientale dell’area di Piombino, il Mise guarda esclusivamente alla riqualificazione dell’area a partire dalla via di accesso all’intera area con la realizzazione della bretella di tre chilometri compresa tra lo svincolo Gagno fino a Poggio Batteria, come segmento dell’asse autostradale CecinaCivitavecchia. La parola ora passa al prossimo Governo.