Il Sole 24 Ore

Margini ridotti all’osso

Per Bauli tengono i prodotti da forno

- E.SC.

Un mercato che combatte la crisi dei consumi a colpi di sconti e prezzi sottocosto. Una pressione fortissima sui margini delle aziende produttric­i di prodotti da ricorrenza, tant’è che da anni si è innescato un processo di selezione naturale. Oggi i grandi operatori sono soltanto cinque: tre venete - Bauli (che ha appena rilevato la piemontese Bistefani), Paluani e Melegatti – e due piemontesi – Balocco e Maina.

«Le vendite di colombe sono in lieve crescita – osserva Alber- to Bauli, presidente del gruppo veronese – Ovviamente si tratta del sell in, per il sell out lo scopriremo in seguito».

Nello scrigno brand di Bauli sono custoditi Motta, Alemagna, Bauli, Tartufone e Doria oltre agli ex di Bistefani: Buondì, Girella, Yo-Yo e Ciocorì. Dopo l’ultima acquisizio­ne il gruppo dolciario potrebbe lambire i 500 milioni (l’anno fiscale si chiude a giugno), di cui il 30% derivante dai prodotti da ricorrenza.

«La grande distribuzi­one – aggiunge l’imprendito­re – con il sottocosto umilia il nostro lavoro, l’arte pasticcera, un ciclo di lavoro di 40 ore. Fare una colomba è come produrre champagne». Ieri la "Colomba di Vero- na" senza canditi (1 kg) della Bauli era offerta nella catena Esselunga a 3,90 euro contro un prezzo medio di cessione del produttore «intorno ai 5 euro».

Completame­nte diverso il business delle uova di Pasqua «ma non per i margini – precisa Bauli – che rimangono modesti pur a fronte della difficoltà di lavorare il cioccolato caldo». Ma 40-60 euro al chilo sono giustifica­ti? «Inganna il prezzo elevato al chilo – sostiene l’imprendito­re – ma poi bisogna pagare le royalty ai proprietar­i delle sorprese. Comunque comprare il cioccolato in pasticceri­a costa il doppio».

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