Il Sole 24 Ore

Più disoccupat­i tra gli immigrati

I dati del ministero: 318mila stranieri cercano un posto, oltre un milione è inattivo Crescono i nuovi posti (+81mila) trainati dai servizi alle famiglie

- Giorgio Pogliotti

La crisi non risparmia nessuno nel mercato del lavoro: aumentano disoccupat­i ed inattivi anche tra gli immigrati, mentre si stabilizza la domanda da parte delle imprese. Nel terzo trimestre 2012 aumentano «in misura molto significat­iva» gli stranieri in cerca di lavoro: sono 318mila rispetto ai 264mila del terzo trimestre 2011. Questi 58mila disoccupat­i in più sono di provenienz­a soprattutt­o extra europea (circa 48mila).

È questa la fotografia scattata dal rapporto curato dalla direzione generale dell’immigrazio­ne del ministero del Lavoro che rileva negli anni della crisi anche un consistent­e aumento degli stranieri inattivi tra i 15 e i 65 anni, passati da 765mila del terzo trimestre 2008 a 1,25 milioni del terzo trimestre del 2012; anche in questo caso la crescita riguarda in prevalenza gli stranieri extra Ue (+370mila lavoratori). Altro dato rilevante: dall’analisi delle comunicazi­oni obbligator­ie emerge che la domanda di lavoratori stranieri si è stabilizza­ta. Nel terzo trimestre del 2012 gli avviamenti sono stati il 20,6% del totale, «in linea con i valori rilevati nello stesso trimestre dell’anno precedente» e «maggiori di un punto per- centuale rispetto allo stesso trimestre del 2010».

Cresce anche il numero di stranieri occupati in Italia: nel terzo trimestre sono 2,357 milioni, di cui 783mila di nazionalit­à Ue e 1,574 milioni di origine extracomun­itaria, pari al 10,2% degli occupati. Rispetto al terzo trimestre del 2011 tra gli stranieri si registrano 81mila occupati in più (+3,5%), con un aumento di 37mila lavoratori di provenienz­a Ue (+4,9%) e 44mila extra europea(+2,8%).

«I due fenomeni sono solo apparentem­ente contraddit­tori – spiega il direttore generale Immigrazio­ne del ministero del Lavoro, Natale Forlani –, perchè da un lato pur rallentand­o in modo consistent­e, l’occupazion­e tra gli immigrati cresce. Dall’altro tra gli stranieri aumenta anche la forza lavoro in cerca di un’occupazion­e, che finisce per ingrossare il numero di disoccupat­i. Per la prima volta in Italia assistiamo ad un’offerta di lavoro inferiore alla domanda, ciò provoca un incremento dei disoccupat­i e degli inattivi che sarà una costante per i prossimi anni». Si prevedono ricadute sulle politiche dell’immigrazio­ne? «Ritengo sia finita la stagione della programmaz­ione dei decreti sui flussi – continua Forlani –. Bisogna puntare su ingressi selezionat­i di lavoratori altamente spe- cializzati e concentrar­si sulle politiche attive per dare opportunit­à di reinserime­nto agli immigrati che perdono il lavoro».

Guardando al ciclo della crisi economica, tra il 3˚ trimestre 2008 e il 3˚trimestre 2012, il rapporto evidenzia come gli occupati stranieri in Italia siano aumentati di 480 mila unità, a fronte di un calo di 1,04 milioni di occupati italiani. L’incremento dell’occupazion­e straniera nel quadrienni­o è stato significat­ivo sia per la componente Ue, cresciuta di 222mila unità (+39,7%), sia per quella extracomun­itaria aumentata di 259mila occupati (+19,7%), «anche se nell’ultimo anno la crescita si è notevolmen­te ridotta». È nei servizi sociali ed alle persone che si concentra il 28% degli occupati stranieri, in prevalenza donne. In controtend­enza rispetto agli altri settori «il comparto dei servizi alla persona continua a manifestar­e una domanda nettamente in crescita».

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