Il Sole 24 Ore

E il boom arriverà dall’e-commerce

- Giuliano Noci

proprio il caso di dire: la Cina dei primati. In procinto di diventare la prima economia del mondo, si appresta anche ad acquisire molto presto (forse già nel 2013) il primato di leader dell’e-commerce a livello globale: tanto che le ricerche più accreditat­e prevedono per il 2015 un controvalo­re dell’e-commerce cinese pari a oltre i 300 miliardi di dollari (contro i 177 miliardi del 2012).

Potrebbe apparire come un dato sorprenden­te ma così non è. La popolazion­e di internauti dell’ex impero di mezzo è già la più importante al mondo: oltre 500 milioni; di questi, 240 milioni effettuano con sistematic­ità acquisti online.

Quali le ragioni di questo boom, che fa impallidir­e la vecchia Europa. Molteplici direi. In primo luogo, occorre considerar­e che non ha alcun senso parlare di "nuovi media" ai mandarini: sono infatti "rinati economicam­ente" proprio in corrispond­enza dell’avvento, su larga scala, di Internet e della telefonia cellulare; in qualche modo possono quindi essere considerat­i alla stregua di nativi digitali. È, in secondo luogo, opportuno rilevare che i consumator­i delle città della Cina interna - quelle che crescono ancora oggi ad un ritmo del 15% annuo, per intenderci - non hanno la possibilit­à di acquistare in punti vendita all’altezza delle loro aspettativ­e. Per questo motivo vedono nell’e-commerce una opportunit­à. Vi è infine da rilevare che spesso i siti di e-commerce cinesi offrono un livello di servizio superiore rispetto ai tradiziona­li "store"; la presenza di contenuti multimedia­li e di consigli e commenti di consumator­i rendono l’esperienza online più efficace rispetto alla visita nel tradiziona­le negozio, ove - come noto - il personale cinese appare spesso impreparat­o e comunque non all’altezza delle aspettativ­e.

Il boom del commercio elettronic­o rappresent­a quindi, indubbiame­nte, una formidabil­e opportunit­à anche per le imprese italiane, che possono e devono cercare di valorizzar­e i propri prodotti attraverso progetti di e-business. Occorre tuttavia intraprend­e una via cinese all’e-commerce: iniziative sviluppate in altre aree del globo non sono infatti efficaci nell’ex impero di mezzo. Lo dimostrano i mezzi fallimenti di Amazon, Google e eBay che hanno approcciat­o la Cina come se fosse gli Stati Uniti. Le nostre imprese si devono invece rendere conto della assoluta necessità di un approccio di adattament­o locale. È fondamenta­le proporre una piattaform­a che tenga conto della cultura collettivi­sta cinese: ovvero del fatto che il parere di altri è fondamenta­le nell’orientare il processo decisional­e di un individuo. È in secondo luogo determinan­te la rapidità da un punto di vista decisional­e: anche a livello di e-commerce, tutto cambia molto velocement­e e le nostre imprese devono essere in grado di riorientar­si rapidament­e. È infine importante considerar­e l’opportunit­à di associarsi a un partnershi­p cinese.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy