Monti si smarca: dal leader Pd troppo poco
Il coordinatore Olivero: «Disponibilissimi a un governo, purché abbia i numeri certi. Coinvolgere il Pdl»
«Ascolteremo il capo dello Stato: restiamo disponibilissimi a un governo purché abbia numeri certi; ma per essere tale riteniamo debba vedere il coinvolgimento del Pdl, alla luce del sole e senza accordi sottobanco». Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, al termine di un incontro a palazzo Chigi con Mario Monti, spiega la linea che la formazione terrà oggi al Quirinale durante il giro di consultazioni lampo decise dal presidente della Repubblica. I montiani, dunque, confermano la posizione espressa in mattinata dal Consiglio direttivo, con quella che era sembrata essere la definitiva bordata al tentativo di Bersani di far partire un governo con la non-sfiducia del centrodestra. «A quarantott’ore dall’incon- tro con Pierluigi Bersani poco si è visto delle proposte che avevamo sollecitato nel confronto con il presidente del consiglio incaricato», si leggeva in una nota, nella quale si lamentava l’assenza di «contenuti riformatori» e del coinvolgimento «più consistente» del centrodestra.
Due i quesiti squadernati: «Quali saranno i contenuti rifor- matori su cui si intende incentrare l’azione del governo del "cambiamento"? Quali possono essere i termini di un coinvolgimento della coalizione di centro-destra più consistente e che dia la misura di una azione comune che i partiti, sulla base di un risultato elettorale oggettivamente confuso, sono disposti a fare per l’Italia?». Un modo neanche troppo implicito per ribadire che i parlamentari di Monti non avrebbero sostenuto forzature da parte di Bersani nel caso in cui, come auspicato da Sel, il segretario avesse chiesto di andare alla conta in Aula.
Dopo la notizia del nuovo tentativo di Napolitano per uscire dallo stallo, la linea non cambia. Per i montiani l’unica via è quella delle larghe intese, ossia dell’accordo con Pd e Pdl, nel segno dell’Europa e delle riforme. In altre parole dell’isolamento di Grillo.