Priorità nello sblocco agli enti locali virtuosi
Nel piano straordinario di smaltimento si prescinderà dalle certificazioni
Priorità nello sblocco dei crediti degli enti virtuosi e accantonamento (almeno per ora) del meccanismo delle certificazioni. Sono altre due tessere del mosaico che il Governo sta mettendo a punto per sbloccare, con decreto, i pagamenti arretrati delle Pa. Confermata poi l’intenzione di varare un piano in due tempi (su cui si veda il Sole 24 Ore di ieri) che si muoverà su quattro binari, più o meno paralleli: allentamento del Patto di stabilità interno; anticipazioni alle Asl; recupero delle quote di cofinanziamento dei fondi Ue; accelerazione dei rimborsi fiscali. Come confermato dall’audizione di ieri del mini- stro Vittorio Grilli.
Il pacchetto più cospicuo riguarderà gli enti locali. Che potranno utilizzare, subito dopo l’emanazione del Dl, le risorse già in cassa sforando il Patto. Se fosse confermato il tetto al 3% dei residui passivi iscritti in bilancio al 31 dicembre 2010 la dote immediatamente disponibile sarebbe di circa 2 miliardi tra Comuni, Province e Regioni sui 12 attesi nel 2013. A questa prima fase ne seguirà una seconda, della durata di circa un mese (si parla del 10 maggio come scadenza), per autorizzare chi ha i soldi in cassa a compiere ulteriori sforamenti oppure chi non li ha a ottenere un prestito agevolato. Dando priorità alle amministrazioni virtuose con pochi debiti fuori bilancio e non facendo ricorso alle certificazioni che finora hanno prodotto scarsi risultati.
Strategia in due tempi anche per i debiti sanitari. L’anticipazione di liquidità che lo Stato potrà erogare alle Regioni avverrà prima in via d’urgenza sulla base degli attuali dati di bilancio delle Asl. E poi a titolo definitivo in linea con le indicazioni del tavolo tecnico.
Novità inoltre anche sul fron- te dei cofinanziamenti. Che potranno essere esclusi dal Patto di stabilità per 600 milioni, in aggiunta al miliardo previsto dalle legge di stabilità.
Quanto ai pagamenti delle Pa centrali si lavorerà sull’accelerazione sia dei rimborsi fiscali tramite le anticipazioni di tesoreria, sia sulle somme dovute per fatture di forniture e appalti maturati al 31 dicembre 2012.
Intanto ieri le due Commissioni speciali di Camera e Senato hanno dato, di fatto, il primo via libera al dossier conferendo il mandato ai relatori, Marco Causi (Pd) e Filippo Bubbico (Pd), a riferire positivamente il 2 aprile in Aula. Un ok che al Senato è arrivato anche dal M5S. I grillini stanno comunque lavorando a una risoluzione alternativa a quella delle altre forze politiche. Causi (così come Bubbico) suggerisce anche di puntare su un meccanismo di compensazioni tra enti con residui attivi e altre amministrazioni territoriali con residui passivi.