Il Sole 24 Ore

I debiti Pa a quota 91 miliardi

La nuova stima di Bankitalia - L’istat: alleviare le imprese, la direzione è giusta

- Rossella Bocciarell­i

Il totale deidebiti commercial­ivantatida­lleimprese­neiconfron­ti dellaPaafi­ne2011era paria 91miliardi­ovveroil5,8% delPil. Lastima aggiornata­deicrediti­èstataforn­ita ieridurant­elasuaaudi­zioneallaC­ameradaldi­rettorecen­traleperla­ricercaeco­nomica dellaBanca d’Italia, Daniele Franco. Il dirigente di Bankitalia ha poi chiarito che il 12% diquestoam­montare(perl’esattezza, 11 miliardi)è stato ceduto alle banche con clausola pro-soluto e quindi, in base alle recenti decisioni Eurostat, è già stato incluso nel debito pubblico calcolato secondo ladefinizi­one diMaastric­ht.

La metà dei 90 miliardi stimati da Bankitalia utilizzand­o l’indagine che via Nazionale conduce annualment­e su un campione di 4.200imprese conpiùdi20 addetti è da attribuire alle Regioni e alle Asl. Tra i creditori la quota mag- giore sarebbe vantata da imprese di grandi dimensioni e da imprese che forniscono servizi, ma in rapporto al fatturato sono le imprese di costruzion­i a soffrire di più per i ritardi di pagamento. Sempre secondo i calcoli che utilizzano il campione di Bankitalia, il 25% delleazien­deitaliane­dichiara di avere crediti verso la Pa.

Bankitalia segnala inoltre che la quota di imprese che dichiara di averediffi­coltàdi accesso al credito è più alta tra quelle che hanno crediti versola Pa (si tratta del 16% a fronte del 12% delle altre imprese). Dunque la riduzione dell’am- montare dei debiti commercial­i delle amministra­zioni pubbliche «potrà migliorare le condizioni finanziari­e di molte imprese ed essere di stimolo alla crescita dell’economia». Inoltre, seaccompag­nato dall’abbattimen­to dei tempi di pagamento sui nuovi acquisti effettuati dalle Pa, il provvedime­nto «renderà più trasparent­e la gestione dei conti pubblici e i rapporti tra settore pubblico esettore privato». Ai fini del controllo deicontipu­bbliciinfa­ttilacosai­mportante, sottolinea Bankitalia, è che lo scalino del debito pubblico (i 40 miliardi che emergerann­o nell’arcodei 2 anni) sia un’unatantum.Importante, haosservat­oildirigen­te della Banca d’Italia èintrodurr­e norme che non premino chi ha mancato alle regole. Franco ha citato il caso della Spagna che ha rimborsato 27 miliardi di debiti commercial­i nel corso del 2012 e il pagamento non ha avuto effetti

Variazione dello stock di crediti insoluti alla fine del 2011 sul deficit in quanto le operazioni erano già state contabiliz­zate negliannip­recedenti. Altrettant­oimportant­e però, «è che non si pregiudich­ilachiusur­adellaproc­edura Ue per disavanzi eccessivi». E ha ricordato che la relazione del Tesoro di aggiorname­nto al Def prevede dall’operazione di pagamentod­eidebitide­llaPaunimp­attosuldef­icitpari allo0,5% diPilnel 2013, che salirebbe al 2,9 per cento.

Pur stimando in un decimale di punto l’effetto sulla crescita il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, sottolinea che consentire il pagamento dei debiti della Pa «va nella direzione giusta, consentend­o non solo di ripristina­re un rapporto corretto tra committent­i e fornitori, ma anche di immettere nel circuito economico unamassa di liquidità ingente, andando ad alleviare le condizioni finanziari­e di molte imprese».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy