Di Paola: il rientro in India scelta difficile ma collegiale
Il premier Singh: parola al tribunale
«La decisione del rientro in India dei due marò è stata una scelta sofferta e dolorosa ma in quel momento necessaria. Una scelta collegiale del governo». Dopo le inaspettate dimissioni di Giulio Terzi di Santagata e le accuse di Mario Monti al suo ormai ex ministro degli Esteri («il suo obiettivo è conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti»), ieri il titolare della Difesa Giampaolo Di Paola è tornato sulla vicenda di Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, i due militari accusati dell’ucci- sione di due pescatori indiani fatti rientrare in India dopo un braccio di ferro con il governo di New Dehli. Parlando alla cerimonia per l’anniversario dei 90 anni dalla costituzione dell’Aeronautica militare, il ministro Di Paola (visibilmente commosso) si è rivolto direttamente ai due marò inviando loro un messaggio: «Dico a Massimiliano e Salvatore che mi scuso che non sono stato capace di fare in modo che oggi fossero con noi in questa piazza».
La vicenda dei marò «è ora parte di un processo giudiziario e sinceramente credo che quello è il luogo dove essa dovrebbe essere lasciata» ha detto il premier indiano Manmohan Singh che non è voluto entrare nel merito: «Sarebbe troppo presuntuoso, da parte mia, commentare una questione sub judice» ha aggiunto.
«Se rivoglio i nostri marò in Italia? Certamente, come tutti del resto, e si farà di tutto perché questo avvenga» ha risposto il presidente del Senato, Pietro Grasso, da Napoli. «Sono certo – ha aggiunto – che con la cooperazione internazionale si riuscirà a ottenere questo risultato».