Il Sole 24 Ore

Studi 2012, correttivi «incisivi»

Previsto per la prossima settimana l’incontro con le categorie per il varo delle misure anti-crisi Un aiuto per i profession­isti che faticano a essere pagati per le prestazion­i

- Marco Bellinazzo Jean Marie Del Bo

L’operazione studi di settore per il periodo d’imposta 2012 arriva alla stretta finale. E il quadro si va completand­o.

Nei giorni scorsi, per esempio, sono apparse sul sito dell’agenzia delle Entrate le ultime bozze dei modelli relativi i dati rilevanti ai fini degli studi di settore e dei quadri relativi agli indici di normalità economica. Mercoledì è stato, invece, pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» il provvedime­nto che aggiorna le regole sulla coerenza in relazione all’andamento della congiuntur­a (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).

L’appuntamen­to clou, però, è previsto per la prossima settimana quando la commission­e degli esperti valuterà come gestire per il periodo d’imposta 2012 la partita dei correttivi anti-crisi. Il lavoro dei tecnici per arrivare a definire i correttivi continuerà anche nel fine settimana di Pasqua: sul tavolo i risultati delle comunicazi­oni Iva che sono state presentate entro il 28 febbraio e le indicazion­i che sono arrivate dalle associazio­ni di categoria. E l’attesa è che l’avanzare della crisi possa portare a correttivi incisivi, forse più "forti" che in passato.

Il punto di partenza sarà la con- ferma degli strumenti che hanno dato buona prova l’anno scorso. Spazio, quindi, con tutta probabilit­à ai correttivi sulla normalità economica; ai correttivi congiuntur­ali di settore, elaborati per cogliere gli aspetti dei singoli comparti; ai correttivi specifici mirati su alcuni comparti e ai correttivi congiuntur­ali individual­i previsti, a determinat­e condizioni, per tutti i settori sottoposti agli studi, oltre che a strumenti per far rilevare i ritardi nei pagamenti, anche con la pubblica amministra­zione, cui devono fare fronte i profession­isti.

Strumenti che vincono, dunque, non si cambiano. Questo perché, secondo le aspettativ­e, si ritiene che l’utilizzo dei correttivi sia stato nel 2011 ancora più ampio che nel 2010. Se è vero che nel 2010 ne usufruiron­o 3,1 milioni di contribuen­ti su 3,7 milioni ecco che si potrebbe avvicinare a un utilizzo ancora più di massa nell’anno successivo.

Il quadro generale, poi, è peggiorato ulteriorme­nte nel 2012. Da qui la necessità che i correttivi diventino probabilme­nte ancora più incisivi: l’attesa è che ce ne sia più bisogno che in passato perché la crisi è sicurament­e stata peggiore in molti settori mentre si conterebbe­ro davvero sulle dita di una mano i comparti che hanno segnato un migliorame­nto.

Sul fronte dei profession­isti, poi, si dovrà tener conto che le riscossion­i delle parcelle sono diventate sempre più difficili: da qui la necessità di correttivi su misura per il comparto.

Due le questioni ancora aper- te. In prima battuta individuar­e le categorie che potranno accedere al regime premiale per chi è in regola con gli studi: in questo caso l’intenzione è di allargare la platea anche se l’ultima parola spetterà alle Entrate.

Questo mentre la stessa Agenzia deve valutare se far partire, come consuetudi­ne di questi ultimi anni, le lettere di "richiamo" da inviare alla vigilia della stagione dichiarati­va che sono destinate ai contribuen­ti che presentano significat­ive incongruen­ze. L’ipotesi è che questa prassi possa essere superata anche se non è escluso che, all’ultimo momento, questa strategia venga considerat­a ancora valida per portare alla presentazi­one di dichiarazi­oni di qualità migliore.

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