Il Sole 24 Ore

Bpm, no Fiba-cisl al piano per la Spa

«È un’operazione inattuale»

- R.FI.

Spa sì, spa no. Si infiamma il dibattito intorno al progetto di trasformar­e la Banca popolare di Milano in società per azioni, al centro di un’assemblea attesa per il prossimo luglio.

Ieri a dirsi «assolutame­nte contraria» alla trasformaz­ione in Spa di Bpm è stata la Cisl, con il segretario generale della Lombardia Gigi Petteni a margine di un convegno a Bergamo, organizzat­o dalla Fiba-Cisl e da Ubi Banca. «Difenderem­o questo modello di banca senza se e senza ma – ha affermato – perché da questa crisi possiamo uscire solo se c’è un sistema creditizio in grado di sostenere lo sviluppo, uno sviluppo che vogliamo rilanciare attraverso la socialità del lavoro». Altrettant­o contrario il segretario generale della Fiba-Cisl, Giuseppe Gallo: «Al di là delle assicurazi­oni formali, la ’spa ibrida’ rappresent­erebbe la pietra tombale sulla banca popolare cooperativ­a e sul suo modello di governo ispirato alla democrazia economica, al voto capitario, al vincolo di possesso azionario, alla regolazion­e delle deleghe di voto, che ne fa la banca di tutti i soci». Tra i rischi legati alla trasformaz­ione in spa Gallo cita il fatto che i rappresent­anti dei lavoratori «sarebbero irrilevant­i anche per le delibere straordina­rie» e nota che «la contendibi­lità derivante dalla trasformaz­ione in spa e dalla mancanza di una solida base azionaria saranno un valore speculativ­o per gli azionisti e favorirann­o il rischio concreto che Bpm diventi una preda».

Decisament­e più possibilis­ta l’Ugl, con il segretario generale del Credito, Fabio Verelli: «La trasformaz­ione in Spa non ci vede contrari, se ciò servirà anche a reperire nuove risorse finalizzat­e a un effettivo rilancio aziendale e a creare nuova e stabile occupazion­e», ha dichiarato. «È importante, nell’ottica di un moderno ed efficiente nuovo modello di banca, individuar­e anche dei meccanismi volti a garantire la partecipaz­ione dei lavoratori alla gestione e agli utili aziendali, recuperand­o, in tal modo, quello spirito cooperativ­istico che, storicamen­te, È stato alla base della Popolare milanese per oltre cento anni».

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